La recensione di Un piano perfetto

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UN PIANO PERFETTO - RECENSIONE

Un piano perfetto recensione
Recensione

di Elisa Lorenzini
[Un piano perfetto recensione] - Il piano perfetto, per Pascal Chaumeil, era doppiare la verve e i buoni incassi del Truffacuori (2010), ma la sua seconda incursione nel sottobosco dei sentimenti non produce gli stessi risultati. Trainato dalla strana coppia Diane Kruger - Dany Boon, Un piano perfetto si muove sui binari scivolosi della commedia degli equivoci, indulgendo nello stesso ritratto burlesco e irreale dei rapporti di coppia già tratteggiato dal primo film di Chaumeil. Ma a differenza del Truffacuori, dove a campeggiare sull'assurdo c'era l'ironia solida e credibile di un bravo Romain Duris, prestavoce di un professionista dell'inganno amoroso che catalizzava e dirimeva la trama del film, Un piano perfetto punta troppo sulla dicotomia irreparabile tra la bellissima Isabelle, decisa a sedurre e abbandonare un perdente prima di convolare a nozze con il suo principe azzurro, e la macchietta Jean-Yves Berthier: un tandem che sulla carta faceva faville ma che in pratica risulta parossistico e stucchevole. Troppo algida e perfetta lei, troppo faunesco lui. E troppo macchinoso l'intreccio, che parte dalla sfortuna atavica dei matrimoni Lefebvre cui Isabelle cerca inutilmente di sottrarsi sposando l'antitesi dei suoi sogni ed evolve in una carambolesca sequela di incidenti e vagabondaggi in giro per il mondo, dall'Africa nera a Mosca. Dany Boon è bravo a dotare il suo personaggio di quella caricaturalità cinica che lo salva dall'essere la vittima della mantide di turno: Jean-Yves è di gran lunga la maschera comica più riuscita del film. Meno convincente risulta Diane Kruger, statuaria nell'istantanea photoshoppata di un cartellone pubblicitario ma meno abile a cambiare espressione nella gimcana di gag e situazioni inverosimili in cui la sua eroina va a incappare. Partito con l'intenzione di sradicare gli stereotipi più tenaci sulle controversie d'amore, in cui a vincere è (quasi) sempre il bello e saccente, Un piano perfetto annaspa nel suo stesso intreccio, producendo qualche buona sequenza e parecchie impasse stracariche di vetriolo e di cattiveria forzata. L'insieme non armonizza e diverte solo a tratti. (La recensione del film "Un piano perfetto" è di Elisa Lorenzini)
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