di R. Gaudiano
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Un amico straordinario recensione] - Quando Lloyd Vogel (Matthew Rhys), giornalista bravo ma depresso, viene incaricato dal suo capo redattore di redigere un articolo sul conduttore televisivo Fred Rogers per la rivista Esquire per la quale lavora, ha un momento di esitazione pensando a come affronterà l'intervista con quel particolare personaggio televisivo, considerato da tutti un uomo capace di ispirare positivamente tutta l'umanità. Fred Rogers (Tom Hanks) è infatti un'icona della televisione americana, ideatore, conduttore e protagonista del famoso programma per ragazzi Mister Rogers' Neighborhood. Lloyd riesce ad incontrare Rogers, purtroppo in un momento molto confuso della sua vita. Padre da poco, Lloyd ha avuto un'infanzia tormentata per il conflittuale rapporto con il proprio padre, sentimento che lo costringe ad essere freddo con il proprio figlioletto. L'accattivante Rogers ama porsi con disinvoltura nella comunicazione con tutti, sia quando conduce la sua trasmissione e sia quando interagisce vis a vis con le persone. Così è quando si trova difronte il bravo ma reticente giornalista Lloyd, che piano piano cede alla sua grazia comunicativa e da intervistatore finisce per arrendersi alle domande di quell'uomo di spettacolo, vestito di un'amabile grazia. Lloyd cede pian piano ad una resa incondizionata, dettata da un bisogno esagerato di mettere ordine nei suoi sentimenti repressi e dolorosi. Diretto da Marielle Heller al suo secondo lungometraggio dopo l'acclamato "Copia originale", "Un amico straordinario" gioca su una scrittura squisitamente fantastica che si articola tra il palcoscenico coloratissimo del famoso programma televisivo per ragazzi, in cui dimorano marionette e pupazzi, ed un mondo parallelo, quello di Lloyd, ammantato invece in un grigiore inconsolabile. Fred Rogers è un esperto comunicatore della condizione umana, elargisce fascino e sicurezza sia con piccoli spettatori che con adulti scontrosi e timorosi. Ma ciò che Rogers sa bene, forse anche a proprie spese, è che vanno risolti coaguli di sentimenti frustranti e negativi accumulatisi soprattutto durante l'infanzia. L'età adulta subirà conseguenze devastanti se questi sentimenti non verranno sviscerati, e se necessario bisogna saper arrivare al liberatorio perdono. Perdonare, sostiene Fred Rogers, è liberare una persona dalla rabbia che abbiamo dentro di noi. Ma non è semplice accettare ed ammettere che parte da noi la riconciliazione con chi giudichiamo necessaria, soprattutto quando si tratta di una rottura dolorosa con un importante famigliare, come può essere il proprio padre. "Un amico straordinario", attraverso la magistrale interpretazione di Tom Hanks, riesce a catturare la magia della catarsi soggettiva del cinico Lloyd, viaggiando su un binario autentico di umanità condivisa, restituita da un bisogno atavico di un'infanzia mortificata e delusa. Con uno stile semplice ma efficace, Marielle Heller riesce a realizzare un'opera cinematografica di pregio, puntando dritto sulla sfera sentimentale ed emotiva dello spettatore che non si esime nel porsi (in)consapevolmente nell'ostico dialogo dei due interlocutori. Il film ha una Candidatura come miglior attore non protagonista per Tom Hanks agli Oscar 2020.
(La recensione del film "
Un amico straordinario" è di
Rosalinda Gaudiano)
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