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Two Mothers recensione] - Un'amicizia viscerale, compatta, intoccabile quella tra Roz (Robin Wright) e Lil (Naomi Watts). Un'amicizia che dura forte sin dall'età infantile. Questo sentimento così cementato nel tempo non è stato scalfito durante tutti i cambiamenti avvenuti nelle vite delle due donne, come i matrimoni e la nascita dei due rispettivi figli: Jan (Xavier Samuel) figlio di Lil e Tom (James Frecheville), figlio di Roz. Può succedere che un fluido emozionale così piacevole ed incontrollabile racchiuda dimensioni vitali, affetti e comportamenti rendendo in districabili le esistenze di due persone, come succede per Lil e Roz? E' appunto la tesi che Anne Fontaine vuole dimostrare nel suo ultimo lavoro di regia, "Two Mothers". Un'idea tratta dal racconto di Doris Lessing, "Two mathers" ambienta un racconto di forte impatto emotivo e sentimentale in un paradiso meraviglioso, una baia coccolata da un mare azzurro ed impetuoso, lontana da occhi indiscreti, luogo sacro per dar vita a relazioni potenti, sigillate dagli amplessi delle due madri con i rispettivi figli dell'una e dell'altra. Le relazioni tra Roz e Jan e quella tra Lil e Tom, chiudono un cerchio vitale nella bellezza di un rapporto perverso, realizzando così un inespresso desiderio omosessuale tra le due donne attraverso i propri figli, desiderio che probabilmente sottintende anche l'amicizia tra i due ragazzi. Un quartetto destinato a restare voluttuosamente avvinghiato ad una forza oscena ma terribilmente estasiante ed appagante. Anne Fontaine osa oltre l'immaginario, riesce a comporre un mosaico perfetto di forze emotive, quasi animalesche che si nutrono dell'incanto sfrenato del potere che ognuno ha sull'altro. Magica la scena del primo bacio tra Roz e Jan, un istante interminabile, scandito da pause sapienti, un mondo conquistato di desideri, impulsi a ritrarsi, sgomento ed infine il piacere. La tempesta emotiva coglie Lil e Tom al mattino, quando ad un gesto di Tom che la notte era scivolato nel suo letto, Lil si lascia trasportare dal desiderio del rapporto fisico. Queste due donne fanno tutto su una linea formalmente trasgressiva, immorale, non direttamente tra loro, ma attraverso il rapporto fisico con i loro rispettivi figli. Anne Fontaine riesce a tutto tondo a raccontare il suo cinema, che predilige la trasgressione ("Nettoyage à sec" e Nathalie"), storie d'amore anomale, ambigue, ma coraggiose, storie che alla fine riescono a caratterizzare molto bene personaggi anche illuminanti. Con "Two Mothers" la cineasta coglie il senso dell'incesto traslato, sottile, travalicando il proibito, ma tesse tutto il legame del quartetto nel sordido piacere immorale. Un film sensualmente composto ed emozionante, con un'ottima sceneggiatura scritta a quattro mani da Anne Fontaine e Christopher Hampton, un'interpretazione di Robin Wright straordinaria, perfettamente sublime nella parte di Roz.
(La recensione del film "
Two Mothers" è di
Rosalinda Gaudiano)
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