La recensione del film Tutti pazzi per Rose

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TUTTI PAZZI PER ROSE - RECENSIONE

Tutti pazzi per Rose recensione
Recensione

di Francesca Casella
[Tutti pazzi per Rose recensione] - Tutti pazzi per rose (tit. originale: Populaire) dopo il notevole successo riscosso nei cinema francesi, è riuscito a conquistare anche cuori e applausi al recente Festival del Cinema di Roma. E si spera che anche l'accoglienza nei cinema italiani sia altrettanto superba. Tutti pazzi per rose è una commedia estremamente curata, dall'humor sofisticato che si mantiene perfettamente in linea con i film francesi usciti nell'ultimo periodo: ottima qualità visiva associata all'intelligenza di un prodotto ben scritto. Rose Pamphile vive in provincia e sembra che la sua vita sia segnata: sa già con chi dovrà sposarsi e cosa dovrà fare per il resto della sua vita. Ma i tempi sono maturi – siamo nel post seconda guerra mondiale – e Rose decide di andare oltre l'indole patriarcale cui è ancora, in parte, abbarbicata la società e per farlo fa un colloquio in città. Per fare cosa? Ma la segretaria, ovviamente: uno dei lavori più in voga all'epoca. Un lavoro che permette di viaggiare e di vedere il mondo. Inutile dire che Rose fallisce miseramente ma il suo possibile datore di lavoro Louis Echard scopre in lei un talento inestimabile: Rose sa battere a macchina con una rapidità sorprendente. Questo talento viene sfruttato e ampliato nel corso del film: l'azione della storia viene definita da un lato dall'istruzione e dall'allenamento di Rose, curato proprio da Louis e tutto questo si interseca inevitabilmente con la storia d'amore che ne deriverà tra i due protagonisti. Il pregio principale di questo film è indubbiamente l'ottimo gusto nella scelta della fotografia e dei costumi. Tutto è curatissimo, in maniera quasi maniacale, dagli oggetti di scena al make-up che rendono perfettamente l'idea di vintage anni '50 così piacevolmente zuccheroso – ma mai stucchevole. Di fatto, se non fosse ben chiaro che la produzione è francese, il film sembrerebbe palesemente un tentativo americano di ripristinare i clichés del cinema classico; inevitabile non pensare a film quali My fair lady o Cenerentola a Parigi – entrambi con Audrey Hepburn – per il tono da commedia e con chiare citazioni a La donna che visse due volte di Hitchock per il lato più psicologico della storia. D'altronde, ricordiamolo, non a caso Hitch ispirò la Nouvelle Vague francese. La storia scorre veloce, in maniera decisamente piacevole: per carità, il tutto ruota attorno a un canovaccio ben noto, decisamente scontato, eppure la produzione è riuscita a svecchiare in maniera particolarmente divertente uno dei migliori e più sapienti periodi cinematografici. Ottima opera prima, dunque, per il regista Régis Roinsard che ha avuto a disposizione alcuni degli attori migliori – e anche famosi – della nuova generazione francese: Déborah François, Romain Duris e Bérénice Bejo. (La recensione del film "Tutti pazzi per Rose" è di Francesca Casella)
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