La recensione del film Truth

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TRUTH - RECENSIONE

Truth recensione
Recensione

di D. Di Benedetti
[Truth recensione] - L'8 settembre del 2004 la trasmissione d'informazione "60 minutes" della CBS mandò in onda un servizio nel quale si sosteneva che l'allora in carica Presidente degli Stati Uniti d'America George W. Bush fosse riuscito ad evitare l'arruolamento per la guerra del Vietnam entrando invece nel prestigioso istituto della Guarda Nazionale grazie alle conoscenze sue e del padre. A capo del team di giornalisti realizzatori del servizio-scandalo c'era Mary Mapes (Cate Blanchett), talentuosa giornalista d'inchiesta vincitrice di due Emmy Awards. Il servizio ebbe una risonanza così grande da scatenare un vero e proprio caso di Stato, riversandosi poi, però, con negatività sulla coerenza, l'etica, l'identità politica e l'integrità morale dei suoi realizzatori, con conseguenze gravi per loro stessi e per le loro famiglie. "Truth" è l'opera prima da regista di James Vanderbilt, che aveva già affrontato il mondo del giornalismo in "Zodiac" di David Fincher (di cui era sceneggiatore) e vanta nel cast, oltre a Cate Blanchett, anche Robert Redford, nel ruolo del famoso anchorman Dan Rather, collaboratore della Mapes. Il film è una vera e propria lezione di etica giornalistica (una lezione che in molti dovrebbero ripassare per bene, in Italia) che concentra nel personaggio di Cate Blanchett - Mary Mapes, quelle doti di integrità morale, coerenza e interesse che ogni professionista dell'informazione dovrebbe possedere. "Truth", infatti, sottolinea da una parte il coraggio e la fondamentale importanza della ricerca della Verità come missione esistenziale e professionale, dall'altra il fondamentale contributo della conoscenza e della cultura personale, ergendosi pertanto ad apologia celebrativa di questi valori (e forse proprio per questo poco attenta all'uso, a tratti eccessivo, di toni celebrativi sia visivi sia sonori sparsi in diversi momenti del film). Ad ogni modo, l'opera prima di Vanderbilt resta valida e ben confezionata, grazie anche a una Blanchett come al solito superba e intensa (in qualche punto addirittura simile alla protagonista di "Blue Jasmine") e riesce a colorarsi persino di sfumature femministe. Certo è che "Truth" sarà probabilmente destinato a sconvolgere più gli USA che non l'Italia, visto che il Bel Paese è abituato da anni all'ingerenza della politica nella libertà di informazione e a quei cosiddetti "editti bulgari" che hanno visto allontanare dai mezzi di informazione personalità brillanti. Enzo Biagi docet. (La recensione del film "Truth" è di David Di Benedetti)
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