Trama
TOTO' A COLORI di Steno
ll musicista incompreso Antonio Scannagatti (Totò), autonominatosi "il cigno di Caianello", aspetta da anni la risposta dell'editore Tiscordi di Milano (Pavese) a cui ha inviato una sua composizione. Sperando in un'audizione ruba dei soldi al focoso cognato siciliano (D'Assunta) e parte per Milano: capiterà prima a Capri tra un gruppo di esistenzialisti, viaggerà poi in vagone letto esasperando l'onorevole Trombetta (Castellani) per introdursi infine, scambiato per infermiere, nello studio di Tiscordi.
Idea Centrale
Il primo film italiano a colori (in ferraniacolor), antologia dei più bei brani del Totò teatrale e dei suoi sketch migliori.
Analisi
Accanto alla celeberrima scena dell'aggressione all'onorevole nel wagon lit ("Chi non conosce quel trombone di suo padre") che si conclude con il celeberrimo "ma mi faccia faccia il piacere!" e dove ci sono battute celeberrime come "Io sono un uomo di mondo, ho fatto tre anni di militare a Cuneo" oppure "Ogni limite ha una pazienza"), alla scena degli esistenzialisti a Capri (con la gag dello sputo nell'occhio) ci sono due delle sue prestazioni marionettistiche più alte: "il Pinocchio disarticolato che s'affloscia infine, lasciate le corde, in mucchio angosciante di legni senz'anima, capolavoro di un Totò robot folle e metafisico, e il "gran finale" del direttore d'orchestra fuoco d'artificio, furia pluriorgiastica di esplosioni a girandola, a schizzo e a vonbraun, e di continue interne metamorfosi". Assolutamente geniale.
Note e curiosità
Il direttore d'orchestra fuoco d'artificio si era già visto in "Fermo con le mani" e "I pompieri di Viggiù".