La recensione del film Thermae Romae

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THERMAE ROMAE - RECENSIONE

Thermae Romae recensione
Recensione

di E. Lorenzini
[Thermae Romae recensione] - Idee geniali per risultati non altrettanto pregevoli. Il cinema ne è pieno. E Thermae Romae non è il primo nè l'ultimo di questi parti malriusciti. E' pur vero che le premesse erano ambiziose: da un fortunato manga di Mari Yamazaki, il regista Hideki Takeuchi ha tratto un'autentica follia cinematografica, un trait d'union improbabile anche se interessante tra l'antica Roma e il Giappone contemporaneo. A guidare il carrozzone è Lucius Modestus, architetto specializzato in terme sotto l'imperatore Adriano. Un bagno miracoloso proietta il tecnico in piena crisi creativa nel Sol Levante di oggi, crocevia di rivoluzioni tecnologiche che lo sconcerta e lo ispira allo stesso tempo. A corto di idee nella paludosa inerzia romana, Lucius trae inaspettata linfa dal tuffo nel caos postmoderno e la sua identità di artista ne esce rinvigorita: Adriano nota l'estro in ascesa del suo sottoposto e lo premia con incarichi prestigiosi, mentre a Roma infiammano diatribe ben più prosaiche dei visionari bagni pubblici immaginati dal buon Lucius. Infarcito di gag a tratti azzeccate e giocato insistentemente (troppo?) sull'altalena temporale tra la stanca caput mundi imperiale e il Giappone ipercinetico dei giorni nostri, Thermae Romae non imbrocca un registro definitivo e neanche riesce a barcamenarsi con disinvoltura tra la commedia fantasy e il manga storico: la regia raffazzonata di Takeuchi rimane sospesa nel limbo dell'intentato, quasi avesse paura di consegnarsi alla comicità più spicciola (che forse sarebbe stata vincente) o all'autentica disamina delle somiglianze tra due civiltà distanti nel tempo ma avvicinate dal culto dei rituali pubblici e dalla soggiacenza del singolo ai dettami di una società imperialistica. Alla goffaggine dello stile si aggiunge la scelta infelice di sviluppare una vena melodrammatica nella seconda metà del film, dando spazio ad una storia d'amore tanto assurda quanto maldestra. Nonostante l'originalità dell'idea di base, Thermae Romae non aderisce a un profilo e si rassegna ad una resa mediocre, a tratti divertente ma mai illuminata. (La recensione del film "Thermae Romae" è di Elisa Lorenzini)
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