di R. Gaudiano
[
The Salvation recensione] - Verso la fine del XIX sec. gli Stati Uniti sono luogo di immigrazione danese. Jon (Mads Mikkelsen), da tempo immigrato sul suolo statunitense, riesce a ricomporre il suo nucleo famigliare con l'arrivo della moglie e del figlio di dieci anni che non aveva mai visto. Ma per Jon e la sua famiglia la felicità dura pochi istanti. Nella carrozza che li porterà a destinazione nella terra acquistata da Jon per costruire la sua casa , viaggiano due loschi individui che trasformeranno la vita serena del pacifico Jon in un tragedia assurda, ai limiti dell'umano concepire. Moglie e figlio vengono barbaramente uccisi, ma Jon riesce a vendicare i suoi cari uccidendo i due balordi. Purtroppo, uno dei due è il fratello di uno spietato bandito taglieggiatore, Delarue (Jeffrey Dean Morgan), che terrorizza il villaggio perché si trovi l'omicida del fratello. In questa scorribanda di sangue e vendetta, emerge la fiera figura della bella, e purtroppo muta, vedova del defunto fratello di Delarue, Madelaine detta principessa (Eva Green), verso la quale il sanguinario cognato nutre impietose mire di possesso. "The Salvation", del regista danese Kristian Levring è un western strutturato su una scrittura lineare, ben articolata, in cui sopraffazioni, crimini, vendetta e banditismo si intrecciano e si traducono in una sorta di furore distruttivo. Un'opera che rispetta integralmente il genere, in cui il tema centrale è quello dell'equilibrio tra legge traballante ed arbitrio, rettitudine e corruzione, regole della convivenza civile ed universo dei "senza legge" o "fuori legge". Insomma, un mondo selvaggio e primitivo, quello della terra arsa e rossa dell'America di quegli anni, soggetto indiscusso di un "ordine" che viene turbato sistematicamente dal bandito e la sua ciurma e da un vendicatore. Ordine che genera vittime di una giustizia sommaria animata dal puro e semplice spirito di vendetta senza altra legge che il fucile o il cappio. Kristian Levring, qui, in "the Salvation" sa rendere tutto questo nella giusta misura, con un ritmo incalzante, riuscendo a far assaporare attimo per attimo una tensione intelligente e mai fuori le righe. La dolcezza della fotografia dai toni crepuscolari si coniuga alla perfezione con la prateria attraversata da cavalli impazziti cavalcati da fuorilegge alla ricerca dell'uomo da giustiziare senza alcuno sconto e pietà. L'uomo Jon, distrutto dal dolore, ma sorretto da una forza di vendetta ai limiti dell'umano, compie la sua missione con onore. Il volto di Mads Mikkelsen, nella sua sconcertante fissità, media alla perfezione la tipicità di un personaggio del leggendario western, immigrato lusingato dalla conquista di una condizione in terra straniera, ma che non può sottrarsi al continuo decentramento tipico del vivere in quel West assolato, dal fascino spietato, terra di false promesse, piena di tranelli. Anche Jon, alla fine risulta un eroe che abbandona la scena, il suo è letteralmente un passaggio. In tutto questo, forse Levring non ci propone novità, ma ciò che ci propone è ben fatto, e merita la visione.
(La recensione del film "
The Salvation" è di
Rosalinda Gaudiano)
- Vai all'
archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "
The Salvation":