La recensione del film The Post

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THE POST - RECENSIONE

The Post recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[The Post recensione] - "Alcuni amano la competizione ed il cambiamento, io no e mi dispiace non potermi annoverare tra questi. Ma una volta che hai iniziato un percorso penso che bisogna andare fino in fondo. Non si deve cedere." Parole di Katharine Graham, editrice del Washington Post. Siamo nel 1971, Katharine Graham (Meryl Streep) editore del "The Washington Post" ha un ruolo di potere, solitamente destinato agli uomini. Ben Bradlee (Tom Hanks) è il caparbio e tenace direttore di questo giornale essenzialmente locale. Si deve a queste due persone ed al loro coraggio se l'America ed il mondo intero in quel momento della storia furono informati sulla massiccia copertura di segreti governativi riguardanti la guerra in Vietnam durata decenni. Un documento che divenne famoso in tutto il mondo come Pentagon Papers, uno studio, richiesto dal senatore McNamara, fu la prova della vastità e quantità di bugie raccontate sulla sanguinosa guerra del Vietnam da più governi americani, da Truman a Eisenhower, fino a Kennedy e Johnson. I Pentagon Papers rivelano che ognuno di quei presidenti aveva spudoratamente ingannato l'opinione pubblica raccontando che i governi sostenevano la pace mentre dietro le quinte i militari e la CIA incrementavano segretamente l'impegno dell'esercito nel conflitto. Una storia oscura di assassinii, violazioni della Convenzione di Ginevra ed elezioni truccate. Il 18 giugno del 1971 il Washington Post pubblica il materiale dei Pentagon Papers dopo l'ingiunzione contro il Times, rischiando non solo una considerevole azione legale ma la possibilità che sia la Graham che Bradlee andassero in prigione. Il Premio Oscar Steven Spielberg nella sua carriera di regista ha saputo genialmente alternare film appartenenti a diversi generi di spettacolo, dal dramma alla commedia, dall'avventura fantascientifica alla ricostruzione storica. "The Post" è una storia avvincente, drammatica e di considerevole suspence narrativa sull'America degli anni '70, momento storico nazionale d'importante cambiamento per la trasformazione delle redazioni in vere e proprie aziende pronte ad essere quotate in borsa. Ma non è solo questo. "The Post" prospetta il lato più intrigante di tutta questa storia, ossia il vero ruolo del giornalismo investigativo. Scivolando in modo incalzante ed essenziale in un thriller, Spielberg veste il film di una carica autentica e drammatica, facendo automaticamente riflettere su quanto sia attuale e bruciante la consapevolezza che il giornalismo investigativo deve essere sempre a servizio dei governati e mai dei governanti. E l'America di oggi, l'America di Trump, deve fare i conti con questa verità. Un fatto storico di questa portata viene sviscerato nella sceneggiatura perfetta di Liz Hannah e del premio Oscar Josh Singer che vivificano intrighi umani e personalità decise che poi diventano per un crescendo di rischi e coraggio dei leader del giornalismo investigativo, come la Graham e il testardo Bradlee, cui Maryl Streep e Tom Hanks restituiscono, con un'interpretazione da lode, la forza della loro alleanza. "The Post" è un lavoro di un grande maestro del cinema quale è Spielberg, capace di cogliere lo spirito della storia americana, ammantandola di quel sentimentalismo che non disturba. La fotografia patinata, dai colori appositamente attenuati di Janusz Kaminski, la scenografia perfetta di Rick Carter ed i costumi indovinatissimi di Ann Roth, conferiscono all'opera un'affascinante caratterizzazione temporale. (La recensione del film "The Post" è di Rosalinda Gaudiano)
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