La recensione del film The Party

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THE PARTY - RECENSIONE

The Party recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[The Party recensione] - Casa di Janet (Kristin Scott Thomas) e Bill (Timothy Spall). Musica in sottofondo, Janet è in cucina intenta a preparare cibo per accogliere alcuni amici intimi con cui festeggiare la sua nomina a Ministro della salute del Governo Ombra. I primi ad arrivare sono April (Patricia Clarkson), grande amica di Janet ed il suo compagno Gottfried (Bruno Ganz). Seguono subito dopo Martha (Cherry Jones) e la sua giovane compagna Jinny (Emily Mortimer), in attesa di ben tre gemelli. Tom (Cillian Murphy), è ultimo ad arrivare ma senza la moglie Marianne. Dovrebbe essere un party festoso in pieno relax con cibo buono ed ottimo champagne per brindare all'evento. Ma non sarà così. Le quattro mura della casa si riveleranno presto debordanti di attriti, rivelazioni disgustose su tradimenti e segreti insopportabili. "The Party" è generato dalla penna e dalla regia di una ragguardevole cineasta inglese, Sally Potter, esteta del cinema, con predilezione verso i dialoghi precisi e forti. Tre coppie, molto diverse come morfologia caratteriale, catturano la scena in un crescendo di rivelazioni che finiscono nel catastrofico ed in un abominevole scontro verbale. Naturalmente c'è chi destabilizza l'atmosfera. E' Tom, che arriva in scena già visibilmente scosso da qualcosa. Si giunge all'isteria, al rigetto dei partner, all'esplosione della propria rabbia, sino a veri e propri attacchi corporali. Il bianco e nero della pellicola, nella fotografia del russo Aleksei Rodionov esalta il dramma che in crescendo diventa estremo. Ma "The Party" stranamente resta una commedia, pur vestita di tragedia, generata dalle rivelazioni sconcertanti dei presenti. Il merito è tutto dell'arguta e geniale sceneggiatura della Potter, che lascia giusto spazio a scene esilaranti che più di una volta fanno più che sorridere, addirittura ridere. La caratterizzazione di Gottfried, strambo personaggio votato alla meditazione introspettiva, è l'elemento d'equilibrio dei tempi e dei toni di tutta la storia. In quello spazio angusto della casa di Janet e Bill, le parole diventano spade taglienti e il party amichevole, che rappresenta non solo i suoi personaggi ma anche il delicato momento politico che affligge l'Inghilterra, esplode come una miscela incontenibile. Tutto si svolge in quei 71' in cui la mdp non smette mai di passare in rassegna personaggi e spazi in un dinamismo scenico che conferisce a "The Party" il merito di vero cinema d'autore. Presentato in concorso al Festival di Berlino 2017, il film deve il suo successo non solo alla bravura di Sally Potter come sceneggiatrice e regista, ma anche a tutto lo straordinario cast, personaggi autentici nel loro dramma, capaci di tenere alta l'attenzione e l'interesse dello spettatore rapito dallo sviluppo imprevedibile della storia. (La recensione del film "The Party" è di Rosalinda Gaudiano)
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