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The Midnight Sky recensione] - Preclusaci la possibilità di trascorrere il consueto pomeriggio di Natale al cinema per chiusura sale (ancora ad libitum) causa covid, molti si saranno rifugiati, trovandovi un succedaneo palliativo, su Netflix dove tra le nuove uscite spiccava e spicca l' ultima fatica di e con George Clooney, The Midnight Sky, film realizzato e concepito per le sale che nelle sale sarebbe dovuto uscire, ma non potendo per i motivi di cui sopra, è andato direttamente in streaming sulla nota piattaforma, croce e delizia di questi tempi. Sci-fi a sfondo ecologista poco sci-fi e molto ecologista. Che Clooney sia più fumo che arrosto l'abbiamo ormai assodato (alla sua settima regia è ancora pressoché impossibile rinvenire una cifra stilistica). The Midnight Sky sembra assemblato utilizzando pezzi presi da altre pellicole di fantascienza recenti, Moon, Interstellar, Gravity, e non sempre paiono i vari pezzi incastrarsi tra loro alla perfezione (troppo lunga e quanto mai prevedibile per esempio la parte nello spazio e del tutto accessoria nell'economia del film). Clooney tuttavia sceglie il basso profilo e in qualche modo ci azzecca, imprime alla narrazione un andamento lento e regolare, privo di climax e tempi morti, non dice tutto ma solo lo stretto necessario prediligendo le atmosfere alle spiegazioni e riuscendo a riempire i silenzi di significato e a mantenere una tensione bassa e costante. Una "normalità" diffusa, non sappiamo quanto voluta o casuale, che permea anche i frangenti più drammatici e che finisce per risultare funzionale a far risuonare con maggiore forza la rivelazione conclusiva, rivelazione magari preventivabile o telefonata ma che detta così, in modo quasi sommesso, in calce, a ridosso dei titoli di coda, viene percepita, per contrasto, ancora più amplificata. L'insieme dunque è probabilmente superiore alla somma delle sue parti, con un Clooney attore più convincente del solito (quantomeno il ruolo non gli consente di gigioneggiare ciondolando la testa di qua e di là) e una bambina, che condivide con lui la maggior parte della scena, il cui sguardo muto ma eloquente consente al film di fare un innegabile salto di qualità. Tratto dal romanzo La distanza tra le stelle di Lily Brooks Dalton, completano il cast Felicity Jones, Kyle Chandler e David Oyelowo. Tutto considerato bello ma al cinema, restiamo intesi, sarebbe stato più bello.
(La recensione del film "
The Midnight Sky" è di
Mirko Nottoli)
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