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The Lego Movie recensione] - Citare per credere. Sembra il destino di molto, troppo cinema degli ultimi anni la ricerca dell'originalità perseguita attraverso la citazione. E The Lego movie, nonostante l'aspettativa planetaria e il quinquennale lavoro di progettazione/realizzazione condotto con serietà e professionismo, nonostante la buona regia del duo Lord-Miller (già a capo di Piovono polpette), la valanga di gag e l'indubbia simpatia del protagonista (l'integerrimo operaio Emmet), nonostante le mirabilie tecnologiche che da sole valgono la piena sufficienza del film, non si discosta dal trend dominante. Il solo fatto di essere un'esplicito brand-movie, omaggio integrale ai fortunatissimi mattoncini amati da tutti i trenta/quarantenni di oggi, rende il film una colossale operazione di appannaggio della memoria commerciale dell'ultimo mezzo secolo. A questo assunto di base, si aggiunge la quantità incalcolabile di personaggi e situazioni ispirate a pellicole e diktat pubblicitari a noi noti: da Batman alle Tartarughe Ninja, dall'astronauta depresso epitome dell'arrivismo USA degli anni '80 al poliziotto bipolare che ammicca all'ambiguità di tante forze dell'ordine, The Lego movie sciorina una carrellata di tipi comprensibili più ai grandi che ai piccoli. Questa allegra brigata di miti contemporanei fa e disfa attorno alla più classica delle missioni: salvare il mondo dal cattivo di turno, che trama nascosto dietro il libretto d'istruzioni. La morale del film di Lord e Miller è duplice e doppiamente scontata ma non per questo, va detto, meno efficace: ai grandi, The Lego movie ricorda una fase della vita ispirata alla creatività e alla spensieratezza, al gusto monello di inventarsi criteri di plausibilità per cose e costruzioni senza senso apparente. Ai bambini, il film sui mattoncini colorati nel frattempo scomparsi dalle letterine a Babbo Natale, piacerà perchè ricalca lo schema fiabesco della corsa all'happy end, perseguita soprattutto nella seconda parte, in cui la regia abbandona il gioco di citazioni per dedicarsi più seriamente alla lotta del buon Emmet contro i piani assolutistici del perfido Lord Business. Nonostante l'appiattimento della trama nella seconda metà, The Lego movie è sorprendente nelle soluzioni visive: l'impatto del microcosmo mattonato sulla rétina dello spettatore carico di reminiscenze o ingenuamente bendisposto è assicurato!
(La recensione del film "
The Lego Movie" è di
Elisa Lorenzini)
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