di M. Marescalco
[
The Grudge recensione] - Negli ultimi anni, due generi hanno dominato il mercato cinematografico statunitense. Il primo è quello ad altissimo budget dei supereroi, che ha dato vita ad imponenti franchise multimediali in grado di coinvolgere i più disparati nomi dell'olimpo attoriale hollywoodiano e di fare piazza pulita al box-office di tutto il mondo. Il secondo genere, invece, è legato ad un modo di produzione cheap, basato su un novero di regole da rispettare per evitare di sforare i budget previsti. In questo ambito, è stato il mercato dell'horror a dare vita ad una serie di interessanti casi che hanno ottenuto ampio consenso critico e di pubblico, inanellando notevoli successi ai botteghini statunitensi (e non solo).
Prodotto da Sam Raimi, The Grudge rappresenta il reboot totale dell'universo a cui ha dato vita Takashi Shimizu nel lontano 2000, contribuendo in modo decisivo al sotto-genere del J-Horror (l'horror nipponico). Il rischio di affondare le mani in un prodotto così sedimentato nella memoria collettiva e nell'immaginario pop è notevole ma Nicolas Pesce, coadiuvato proprio dal regista della prima trilogia di Spider-Man, non si è sottratto e ha deciso di giocare con il fuoco. Bruciandosi più volte.
Al centro della vicenda, stavolta, si pone una madre single e detective della polizia, interpretata da Andrea Riseborough. La donna si trova ad indagare su una casa che sembra perseguitata da diverse presenze e fantasmi. Tuttavia, le indagini si allargano e i diversi omicidi su cui la donna indaga sembrano tutti collegati tra loro e, ovviamente, riportano alla casa originaria. Questo reboot soffre dello stesso problema di cui patiscono moltissimi altri horror, oltremodo dipendenti dalla tecnica del jump-scare. Piuttosto che costruire una sapiente e lenta atmosfera di suspense, in grado di dipendere poche volte da scene di puro orrore, e di instillare nello spettatore un'ansia perenne, un novero non irrilevante di film predilige il puro effetto ed il terrore estemporaneo. The Grudge appartiene a quest'ultima categoria, affermandosi come un giocattolo che riesce a dire ben poco rispetto al prodotto originale e al remake statunitense, diretti entrambi da Shimizu.
Questo reboot vive di sequenze scontate e di scene di paura collocate tutte lì dove l'immaginario dello spettatore si aspetta. Ogni spiegazione è urlata in faccia al pubblico, sin dal prologo, che mostra il modo in cui una maledizione millenaria nipponica si è trasferita negli Stati Uniti contemporanei. Insomma, per trascorrere un buon pomeriggio all'insegna di un orrore da vivere a cervello spento, questo film è una buona scelta. Ma non aspettate di trovare altro.
(La recensione del film "
The Grudge" è di
Matteo Marescalco)
- Vai all'
archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "
The Grudge":