La recensione del film The French Dispatch

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THE FRENCH DISPATCH - RECENSIONE

The French Dispatch recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[The French Dispatch recensione] - Irriverente, fantasioso, ecclettico e straordinario, quest'ultimo firmato Wes Anderson, un omaggio all'arte e al cinema, come forma narrativa indiscussa. Wes Anderson ama i racconti che pullulano di svariati colori e il più possibile di storie composite. Il suo è un cinema di sfrenata fantasia, lo è stato con "Grand Budapest Hotel" ed ora, assistiamo al suo inconfondibile ritorno con "The French Dispatch". Arthur Howitzer, da Liberty nel Kansas, trasloca la redazione del quotidiano" the Evening Sun" a Ennui-sur Blasé. Figlio del fondatore e proprietario del quotidiano, Arthur Howitzer cambia nome al supplemento domenicale del giornale, che da "Picnic" diventa "The French Dispatch", uno specchio autentico della cronaca del paese. Il personaggio Howitzer ama circondarsi dei migliori giornalisti che senza battere ciglio (in)seguono sul campo cosa e chi dovranno rappresentare nella storia del pezzo. "The French Dispatch" si fregia di un mondo illogico, si "sfoglia" come una rivista attraverso le sue storie incastonate, cambiando tempo e luogo, protagonisti e genere. Ogni scena del film gode di inquadrature straordinarie, arte pittorica pura, dove i dialoghi raccontano storie stregate di necrologi, fatti sociali, eventi culturali e gastronomici che si susseguono in modo infrenabile, alternando colore e bianco e nero, inserendo ad hoc anche l'animazione, a volte anche in modo snervante. Una carrellata di attori straordinari, tra cui Elizabeth Moss, Benicio del Toro, Owen Wilson, Tilda Swinton. Bill Murray, Léa Seydoux, Mathieu Amalric, Lyna Khoudri, Timothée Chalamet, che compaiono solo per una scena, una battuta, un cameo. Una vetrina di attori, colori e scene superbe nel vero senso della parola, che si forgiano di costumi unici per ogni genere che muta, con grazia e sapienza la comunicazione cinematografica firmata Wes Anderson, il regista europeo che gioca in modo encomiabile con la simmetria delle cose, in piccoli dettagli meticolosamente organizzati. Un ruolo non trascurabile è la colonna sonora di Alexander Desplat, musicista francese, vincitore di ben due premi Oscar: "Grand Budapest Hotel" e "La forma dell'acqua". Presentato in anteprima all'ultimo Festiva di Cannes, "The French Dispatch" entra finalmente nella programmazione delle sale cinematografiche, rimandato da tempo causa la pandemia. (La recensione del film "The French Dispatch" è di Rosalinda Gaudiano)
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