La recensione di The East

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THE EAST - RECENSIONE

The East recensione
Recensione

di Mirko Nottoli
[The East recensione] - The East è un collettivo anarchico di ecoterroristi aderenti alla legge del taglione. Hai scaricato nell'oceano tonnellate di greggio? Bene, noi ti riempiamo di petrolio i condotti di aerazione di casa. Getti nei fiumi scorie inquinanti che causano il cancro? Allora noi ti preleviamo e ti costringiamo a fare una bella nuotata tra le acque contaminate. Produci un farmaco che può avere effetti collaterali letali? E noi te ne somministriamo una dose massiccia mescolata alle bollicine nei flûte scintillanti stracolmi di champagne. Occhio per occhio dente per dente. A infiltrarsi nel gruppo nel tentativo di smascherarlo è Sarah, brillante agente sotto copertura di una società di intelligence al soldo delle industrie farmaceutiche ma che una volta dentro dovrà rivedere dalla radice tutte le sue certezze fin lì acquisite. Qual è la cosa corretta da fare? La legge va applicata anche se tutela un sistema sballato? Dove finisce la giustizia e comincia il giusto? Queste le domande etiche affrontate da The East, thriller sociopolitico intriso di attualità che a fronte di una sceneggiatura (scritta a quattro mani dal regista e dall'attrice protagonista, i quali avevano già collaborato nei medesimi ruoli per Sound of my voice) che pecca di un elevato tasso di prevedibilità, può contare su di una regia dalla mano ferma che, con occhio elegantemente formale ben rivestito di un realismo discreto, sa alternare in maniera sapiente momenti di tensione a momenti di tenerezza alle cui riuscite apporto fondamentale proviene da tutti i giovani interpreti, la già citata protagonista Brit Marling (già vista anche in The company you keep) in primis. Peccato che il dubbio morale più denso di incognite, ovvero: che cosa si può sacrificare in nome del progresso? le aziende farmaceutiche sono sempre in mala fede o l'evoluzione della scienza è un gioco che vale la candela? o, detta in termini basilari: preferiamo la civiltà odierna o meglio sarebbe tornare all'età della pietra? peccato dicevamo che tali interrogativi si intravedano solo in filigrana, optando il film per una distinzione manichea all'interno della quale si schiera apertamente contro il babau cattivo rappresentato dalle grandi multinazionali in favore del mito un po' ingenuo del buon selvaggio che mangia gli avanzi, imbocca il prossimo e chiede sempre permesso. (La recensione del film "The East" è di Mirko Nottoli)
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