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The Disaster Artist recensione] - Eravamo convinti che il peggior regista del mondo fosse Ed Wood e il peggior film "Plan 9 from outer space". Ora invece veniamo a scoprire che ce n'è un altro, "The room" di Tommy Wiseau, che si candida seriamente a contendergli il non ambitissimo scettro. Lo scopriamo grazie a James Franco, e al fratello sfigato Dave, regista e interprete di The disaster artist. Tratto dal romanzo omonimo di Greg Sestero e Tom Bissell, racconta l'incredibile storia di Tommy Wiseau, improbabile personaggio dall'età misteriosa, che parla con uno strano accento dell'est ma sostiene di essere nato in un bayou di New Orleans, che nel 2003 tira fuori dalle proprie tasche la bellezza di 6 milioni di dollari (misteriosa anche l'origine della sua ricchezza) per realizzare un film da lui scritto, prodotto e interpretato, con la collaborazione del suo sodale Greg Sestero, The room appunto, che una volta terminato sarebbe uscito in una sola sala americana incassando una miseria, sala che sarebbe stata pagata dallo stesso Wiseau affinchè tenesse la pellicola almeno per due settimane perchè così, vogliono le cronache, avrebbe potuto partecipare agli Oscar. Il film è talmente brutto che come spesso accade compie un giro di 360 gradi trasformandosi in un film di culto che, a oltre dieci anni di distanza, viene ancora programmato durante le proiezioni di mezzanotte facendo ovunque il tutto esaurito. Sembra strano ma è tutto vero quello che ci viene sottoposto. Tanto che Tommy Wiseau e Greg Sestero sono ancora in attività ma The room rimane il loro più grande capolavoro. Come già Ed Wood, The disaster artist ci parla di quanto sia labile il confine che separa il trionfo dal fallimento, un genio da un ciarlatano, un successo da un disastro. Il film non edulcora la pillola: Tommy Wiseau non è semplicemente un romantico entusiasta privo di talento (come Ed Wood), ma viene descritto come un totale incapace, un personaggio vile, ridicolo, invidioso, infantile, millantatore. Ma nello stesso tempo ci parla anche di un uomo solo, affetto da un disperato bisogno di essere accettato: solo per questo fa tutto quello che fa, non per la gloria, non per l'ambizione, non per un'inesistente ambizione artistica ma solo per sentirsi approvato da parte dell'amico. Fondamentalmente è un bisogno di verità quello che spinge Wiseau a realizzare The room così come sembra essere la ricerca della verità l'ideale a cui tende James Franco con la sua combriccola di amici, di dimensioni costantemente variabili, i quali già da anni continuano a portare avanti un discorso metalinguistico, di cinema sul cinema, che se in prima istanza si pone senza dubbio come cinema di puro intrattenimento, cinema comico, demenziale, grottesco, ad un livello più profondo dischiude invece un non scontato sentimento di autenticità che conduce là dove il cinema e quindi l'arte si confonde con la vita e viceversa. Camei per Sharon Stone, Melanie Griffith, Judd Apatow, Zac Efron, Josh Hutcherson, Brian Cranston, Kevin Smith ecc...ecc..
(La recensione del film "
The Disaster Artist" è di
Mirko Nottoli)
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