THE BLUES BROTHERS di John Landis
di Veronica Ranocchi
Scopo di questa rubrica è analizzare i grandi film del '900 e quindi di IERI. Contestualizzarli ad OGGI per comprendere se la prova del TEMPO li ha resi ETERNI o superati. Verranno prese in considerazione solo opere che all'epoca vennero reputate CAPOLAVORI per sviscerare, analizzandone il contenuto e la forma, gli aspetti che li hanno resi tali da essere circoscritti al loro TEMPO per ovvi motivi sociali, o ETERNI, anche OGGI e DOMANI.
"Everybody needs somebody to love" recita quella che è forse la canzone più importante, famosa e
conosciuta del pilastro cinematografico "The blues brothers" di John Landis. Ed è anche un
interessante monito per lo spettatore, rivolto a chiunque perché quel "tutti" è proprio un invito al
pubblico. Tutti dovrebbero vedere questo film che rappresenta uno dei cult impossibili da archiviare.
"The blues brothers – Fratelli di blues" è una storia non solo di musica, ma anche di redenzione. Un
road movie che continua ad essere abbastanza attuale con dinamiche conosciute e interessanti da
analizzare.
Una volta uscito di prigione per buona condotta, dopo tre anni di reclusione per rapina, Jake Blues
trova ad aspettarlo fuori il fratello Elwood. I due, una volta riunitisi, vanno a trovare la famigerata
"Pinguina", cioè la madre superiora dell'orfanotrofio nel quale sono cresciuti. Questa, però, dà loro
una notizia che li sconvolge, dato il loro legame con l'edificio: l'istituto rischia di essere chiuso se
non saranno versati 5000 dollari di tasse entro pochi giorni. I due hanno, quindi, il compito di salvare
il luogo che li ha cresciuti aiutando a trovare la somma necessaria per impedire la chiusura. Per
racimolare tale cifra, però, hanno bisogno di un piano che viene in mente loro dopo aver assistito al
sermone del reverendo Cleophus James. L'unica soluzione sembra essere quella di rimettere in piedi
la vecchia banda dei "Blues Brothers" con la quale, grazie a numerosi ingaggi, sarà possibile
racimolare i 5000 dollari necessari e salvare l'orfanotrofio. Ma la "missione per conto di Dio" che i
due ripetono ogni volta non sembra così semplice, anzi, lungo la strada, dovranno fare i conti con
tanti ostacoli e tante disavventure.
In primis devono fronteggiare la ex fidanzata di Jake, mollata sull'altare che non dà tregua ai due
fratelli e attenta alla loro vita con bombe, bazooka e lanciafiamme; poi devono, naturalmente, fare i
conti con le forze dell'ordine perché Elwood ha la patente sospesa, ma continua a guidare senza
curarsene, ma soprattutto devono tentare di convincere gli ex membri della band a riunirsi a loro,
quando questi hanno già trovato delle occupazioni in alternativa che non possono e non vogliono
lasciare.
Dopo una prima serata nella quale, anziché guadagnare qualcosa per il loro scopo finale riescono a
farsi nuovi nemici, Jake riesce a convincere un importante impresario ad organizzare per loro un mega
concerto che potrebbe diventare il trampolino di lancio dei Blues Brothers. Il tutto si svolge all'interno
di un teatro assediato dalla polizia e l'evento ha un enorme successo, tanto che un discografico offre
loro un contratto e addirittura un anticipo di 20000 dollari. I due fratelli, però, scappano prima della
fine del concerto e vengono inseguiti da tutti i loro nemici giurati insieme a tutti quelli che sono
diventati loro nemici nell'ultimo periodo. La corsa notturna culmina, però, con l'arrivo all'ufficio
delle imposte, nel quale i due protagonisti si barricano riuscendo a pagare il debito, prima di essere
arrestati e portati in prigione dove possono esibirsi davanti ad un pubblico di prigionieri in delirio.
È stato definito il primo "comi-kolossal-musical" grazie ad una costruzione perfetta della storia che
ben si adatta a qualsiasi esigenza.
I due attori principali, Jon Belushi e Dan Aykroyd, hanno sulle spalle un peso non indifferente, ma
riescono a mantenere viva l'azione dall'inizio alla fine suscitando interesse nello spettatore, ma
facendolo anche divertire grazie alla caratterizzazione, a tratti, anche grottesca.
Il punto di forza del film è naturalmente il saggio alternarsi di comicità, azione e musical, degno dei
migliori film hollywoodiani. Un'azione continua, alimentata da tutta una serie di inseguimenti, di
giorno e di notte che coinvolgono tutti i personaggi e che fanno stare col fiato sospeso fino alla fine.
Ma anche una comicità che, seppur celata dietro determinate dinamiche, nasconde pure una
riflessione dolceamara. E infine il tutto è saggiamente condito da continue canzoni e interpretazioni
che dimostrano, oltre che il valore del film, anche quello del cast e, nello specifico dei due attori
protagonisti, che oltre alla recitazione puntano molto anche sulla bravura nel canto e nel ballo.
Anche il montaggio molto rapida e in successione è degno dei migliori film d'azione, anche se il film
non appartiene unicamente a questo genere.
Ad avvalorare l'importanza di questo cult senza tempo anche la presenza di musicisti di valore, quali
Aretha Franklin e Ray Charles. Icone incontrastate che, insieme a Belushi e Aykroyd, hanno lasciato
un segno indelebile nel pubblico. Cappello nero, occhiali da sole neri e completo nero sono
praticamente il tratto distintivo dei Blues Brothers attraverso il quale chiunque può riconoscerli, anche
a distanza di anni. Le loro performances sono e restano iconiche, una su tutti "Everybody needs
somebody" sopra citata che li ha definitivamente consacrati.
Dal film, oltre alla notorietà e alla "maschera" di blues brother, emerge anche in maniera energica la
bravura di John Belushi, un'icona con la quale in pochi riuscivano a stare al passo. Ma questo ruolo,
indimenticato e indimenticabile lo ha consacrato a talento puro, "aiutato" da una morte avvenuta
troppo presto che, però, lo ha trasformato anche in una sorta di "eroe drammatico".
Alla fine, nonostante le premesse e il metodo attraverso il quale i due pensano di ottenere ciò di cui
hanno bisogno, il film riesce ad avere una morale più che soddisfacente e quasi positiva.
Un cult che si apre e si chiude praticamente allo stesso modo, nello stesso luogo, in maniera circolare,
ma, allo stesso tempo, inversa.
Una storia che aiuta letteralmente a non arrendersi, a non fermarsi davanti agli ostacoli e a credere in
qualcosa. Se "volere è potere" si può tranquillamente affermare che i due fratelli Blues possono. La
famosa "missione per conto di Dio", seppur strampalata, seppur sfrenata e senza regole, ha un enorme
successo, in tutti i sensi e, quindi, forse è stata davvero guidata da qualcuno di superiore.
Un film senza tempo in grado di arrivare con la stessa energia, lo stesso entusiasmo e la stessa
adrenalina a qualsiasi tipo di pubblico, anche a quello di oggi, anche a distanza di quarant'anni. Lo era IERI, lo è OGGI, e lo sarà DOMANI.