La recensione del film Terror Take Away

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TERROR TAKE AWAY - RECENSIONE

Terror Take Away recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Terror Take Away recensione] - Un gioco, a dir poco delirante, è ciò che Terence Parode organizza nella sua mega villa. Imprenditore ed inventore della catena di pizzerie "Tinto's Pizza", Terence Parode ha come ospiti cinque giovani praticamente disoccupati che si presentano a casa sua per aver casualmente trovato nel cartone della pizza una specie d'invito al concorso nazionale "Tinto's Pizza" indetto dal Parode. Il vincitore sarà assunto con un contratto a tempo indeterminato nell'azienda. Ma c'è tutta un'orchestrazione dietro questa specie di ritrovo a casa di Terence Parode. L'uomo, in un raccapricciante racconto che fa alla sua partner Adelaide, spiega come nasce il famigerato serial killer d'Italia, Max il portapizze. Con questa fantomatica storia, con furbizia il ricco Terence ha confezionato una leggenda metropolitana per pubblicizzare la pizza 237, vestendola di un alone di macabro mistero. In verità la leggenda racconta che chi ordina questa pizza e non lascia al fattorino che la consegna una lauta mancia subirà una morte raccapricciante. Lo scaltro Terence ha giocato molto bene la sua carta diffondendo questa subdola diceria, che gli ha fruttato lauti guadagni. I cinque concorrenti arrivano, il gioco inizia ed ordinata la pizza 237, senza aver dato la mancia al fattorino subito dopo la consegna, la leggenda diventa realtà. Alberto Bogo, qui regista, alla sua seconda esperienza cinematografica (Extreme Jukebox, opera prima), osa portare sul grande schermo lo scottante problema della disoccupazione che affligge l'Italia di oggi. Forte di un virtuosismo recitativo, "Terror Take Away" vaga attraverso una metafora che lo stesso regista veste di momenti orrifici, in cui l'horror è espresso da volti immobilizzati dalla paura, luci sinistre, porte che si aprono e si chiudono e soprattutto dalla presenza improvvisa di un maniaco omicida, Max il porta pizze, che insegue chi è relegato nella grande casa, per ucciderlo in modo cruento con l'arma da taglio che possiede. La satira sulla situazione di precarietà lavorativa che affligge i giovani si coniuga alla fine con una forte tensione immediata agghiacciante, espressa anche con velata ironia, senza però riuscire a creare quella tensione tipica del genere slasher. Il ritmo in più punti perde consistenza e ciò che si apprezza sempre durante la visione è la bravura degli attori che danno più o meno consistenza ad una storia un po' scompaginata. La novità di "Terror Take Away" è che al cinema sarà un vero e proprio evento interattivo: durante la proiezione gli spettatori potranno infatti usufruire del kit Bogovision per vivere un'esperienza di realtà aumentata analogica e sentire gli odori delle scene clou, inoltre è anche il primo film che combinerà per il suo pubblico un appuntamento al buio. (La recensione del film "Terror Take Away" è di Rosalinda Gaudiano)
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