La recensione del film Tensione superficiale

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TENSIONE SUPERFICIALE - RECENSIONE

Tensione superficiale recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Tensione superficiale recensione] - E' una storia molto particolare quella di Michela (Cristiana dell'Anna), donna separata dall'uomo con cui ha avuto un figlio ora adolescente. Michela ha una vita triste in un paesino fra le montagne dell'alto Adige, dove subisce tutto e tutti. Lavora come cameriera in un alberghetto un po' squallido e lì quasi accetta le angherie del proprietario. Per Michela il quotidiano oltre ad essere vuoto è oltremodo mortificante. Un bel giorno (se bello si può definire) arriva in albergo come cliente occasionale Anna (Francesca Senapo), con un fare ambiguo ma navigato. Non fatica molto a trascinare la sprovveduta Michela in un resort di lusso per introdurla nello squallore dorato del sesso a pagamento. Michela cambia aspetto. Abiti nuovi e costosi, macchina nuova e forse anche una nuova(?) consapevolezza di sé stessa. Primo lungometraggio del regista Giovanni Aloi, "Tensione superficiale", resta superficiale e poco credibile sotto molti aspetti. Aloi punta la mdp sul volto di Michela, che subisce la sua situazione di donna affatto considerata, quasi meno delle vacche che il suo ex uomo è costretto ad abbattere per un'improvvisa epidemia di tubercolosi. Oppressa da timori e paure, Michela rinuncia a riscattarsi fra quelle montagne innevate, soffre come un cane bastonato, ma quando sceglie la svolta della sua vita, è passiva anche con la sua amica Anna che la inizia alla prostituzione. L'idea di fondo è buona, ma Aloi è costretto a narrare il fatto su un plot che presenta situazioni monche, a tratti accennate e non concluse, penalizzando del tutto proprio il cambiamento esistenziale di Michela che dovrebbe rivelarsi succedaneo alla scelta di prostituirsi. E qui invece la narrazione scorre farraginosa, tra le esperienze di sesso e le comuni quotidiane relazioni della protagonista con il figlio, il suo ex compagno e gli stessi abitanti del paesino dove risiede. Cristiana Dell'Anna, protagonista nella serie televisiva "Un posto al sole" e in "Gomorra", riesce a dare una buona caratterizzazione al personaggio di Michela, che però alla fine implode per la mancanza di un progetto credibile, tanto da rendere fiacco qualsiasi slancio emotivo della protagonista. La fotografia di Diego Romero argomenta molto bene la solitudine e l'isolamento del luogo, sovrastato da montagne innevate, che ospita un microcosmo sociale, gretto e misogino, che purtroppo viene lasciato anch'esso in un'aleatoria superficialità, come d'altra parte sorprende il finale che lascia lo spettatore basito dallo stupore. (La recensione del film "Tensione superficiale" è di Rosalinda Gaudiano)
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