[
Tartarughe Ninja Fuori dall'Ombra recensione] - Avendo superato i 10 anni già da un pezzo, ci troviamo assai in difficoltà ad avanzare un giudizio anche vagamente critico su Tartarughe ninja – fuori dall'ombra. Poi però ci sovviene un nome, Bud Spencer, e ci ricordiamo che se un prodotto piace ai bambini non è detto che non debba piacere anche agli adulti. Semmai, se un prodotto piace solo ai bambini, cosa tutta da verificare, allora forse è un prodotto da rivedere. Sarebbe sicuramente da rivedere, nell'accezione di correggere, questo secondo capitolo delle tartarughe ninja (come il primo, del resto). Che qualcosa non vada nella saga è stato chiaro fin da subito. Nonostante l'obiettivo fosse quello di ripetere l'exploit dei Transformers (qui citati, non a caso), ovvero prendere dei giocattoli, trasformarli in un film e farci un mucchio di soldi, è come se i produttori, partiti di buona lena, siano stati i primi a smettere di crederci e a smettere di investirci. Energie, impegno, quattrini. Per cui se la forma è curata, i contenuti sono imbarazzanti da quanto sono tirati via. Per cui se gli effetti speciali sono come ci si aspetterebbe, specialmente nella resa espressiva e nella tridimensionalità delle 4 tartarughe, trama e caratteri appaiono talmente decerebrati (a proposito: si potrà, oggi, fare un fantasy senza che ci sia un raggio alieno capace di aprire un portale attraverso il quale giungono dal cielo mostri provenienti da un'altra dimensione?), talmente privi di qualsiasi logica e di qualsiasi riguardo verso i più elementari rapporti tra causa ed effetto, che a confronto i Transformers sembrano scritti da Molière (a proposito: si potrà oggi scrivere un film senza che vi sia il solito mago del computer che, potendo tutto, dispensa lo sceneggiatore dall'inventare snodi narrativi plausibili?). Mettiamoci anche il fatto che dietro la macchina da presa non c'è Michael Bay, il primo ad aver smesso di crederci ed essersi defilato come produttore esecutivo, il quale sarà anche un dritto ma è uno che ci sa fare e possiede comunque il senso della grandeur e dell'epica. Qualità che non appartengono a Dave Green sconosciuto regista al punto che su wikipedia il suo nome non è nemmeno clickabile. Il risultato è che mentre i Transformers ad ogni nuovo capitolo raggiungono durate che tendono all'infinito, con le ninja turtles si ha sempre la sensazione che non si veda l'ora di arrivare ai titoli di coda. Oltre a Leonardo, Michelangelo, Raffaello e Donatello segnaliamo anche un cameo del wrestler Sheamus e ovviamente Megan Fox che senza troppo impegno mostra quanto è figa. Ed è l'unica consolazione per chi non ha più dieci anni.
(La recensione del film "
Tartarughe Ninja Fuori dall'Ombra" è di
Mirko Nottoli)
- Vai all'
archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "
Tartarughe Ninja Fuori dall'Ombra":