SUSANNA di Howard Hawks

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IERI OGGI E...

SUSANNA di Howard Hawks

Susanna Recensione

di Veronica Ranocchi
Scopo di questa rubrica è analizzare i grandi film del '900 e quindi di IERI. Contestualizzarli ad OGGI per comprendere se la prova del TEMPO li ha resi ETERNI o superati. Verranno prese in considerazione solo opere che all'epoca vennero reputate CAPOLAVORI per sviscerare, analizzandone il contenuto e la forma, gli aspetti che li hanno resi tali da essere circoscritti al loro TEMPO per ovvi motivi sociali, o ETERNI, anche OGGI e DOMANI.
Nonostante risalga ai primi anni del cinema "Susanna!" (o "Bringing up baby" come recita il titolo originale) è e resta una delle commedie più riuscite di sempre. Da un lato la regia impeccabile di Howard Hawks, in grado di dimostrare di poter spaziare su più generi e rimanere comunque un maestro indiscusso, e dall'altro due attori con la a maiuscola: Katharine Hepburn e Cary Grant. La storia, semplice e lineare, mostra come si può riuscire a realizzare un prodotto più che valido anche, appunto, nella semplicità, facendo coincidere nel giusto modo e con il giusto equilibrio tutti gli elementi. David Huxley è un paleontologo che, da anni, sta cercando di ricostruire un brontosauro. Il giorno prima del matrimonio con la propria segretaria, quando sembra essere ad un passo dalla conclusione dell'opera, incontra casualmente l'ereditiera Susan, un tipo molto particolare. Grazie e a causa della sua eccessiva stravaganza e dei suoi modi di fare buffi e bizzarri, la donna causerà una serie di guai al povero e ignaro David. Nonostante però tutte le peripezie i due protagonisti non riusciranno a rimanere indifferenti al fascino dall'altro e, soprattutto Susan, cercherà, in mille modi diversi, di avvicinarsi il più possibile a David, impedendogli di convolare a nozze con la sua futura sposa e mettendogli, più o meno indirettamente, i bastoni fra le ruote. A lui serve un osso per completare la ricostruzione del famigerato brontosauro, ma nel momento in cui sembra riuscire ad ottenerlo dovrà, appunto, fare i conti con la bella Susan che, tra le tante peripezie delle quali saranno protagonisti entrambi, lo coinvolgerà addirittura nel tentativo di recupero del leopardo Baby della propria zia. È proprio il caso di dire, per questo film, che gli opposti si attraggono. Susan e David sono agli antipodi in tutto e per tutto, ma questo non impedisce loro di innamorarsi l'uno dell'altra, come nelle classiche commedie di questo genere. Come detto, fin da subito, il regista Howard Hawks riesce nell'impresa di realizzare un film di successo che si allontana dal genere al quale ci aveva abituati fino a quel momento. E lo fa apportando anche delle modifiche e delle novità alla commedia in generale. La prima importante novità è la centralità della figura di Susan. In generale il film si sviluppa intorno al rapporto tra i due protagonisti e, più nello specifico, al rapporto uomo-donna e a quello tra maschile e femminile, dove è quest'ultima a prevalere nettamente. È Susan la chiave dell'intero film, quella dalla quale la storia prende piega e si sviluppa e quella che dà origine a tutte le situazioni rocambolesche che si susseguono. Una chiave di visione, quindi, tutta al femminile che ha ovviamente bisogno del contributo di una spalla, ma che riesce comunque in ogni caso ad uscire da ogni situazione nel migliore dei modi. Inoltre anche l'abbigliamento indossato da quest'ultima è sintomo di una maggiore emancipazione e di un ruolo diverso rispetto ai precedenti nel mondo della commedia. Susan non è solo la ragazza che si innamora dell'affascinante protagonista fine a sé stessa, ma è anche un personaggio forte e indipendente, oltre che romantico. Appartenente, se non addirittura iniziatore del sottogenere, "Susanna!" è a tutti gli effetti una screwball comedy. Ciò significa che si tratta di una commedia svitata, nella quale la traiettoria delle situazioni può variare nelle modalità più diverse. E queste variazioni sono tutte legate al personaggio della protagonista. L'uomo è un imbranato che non fa che seguire ciò che dice la donna, cadendo in tutti i trucchi e in tutte le peripezie che questa architetta con il solo e unico scopo di avvicinarsi a lui del quale è follemente innamorato. E lui non sembra nemmeno rendersene conto. Il personaggio di David appare quasi come un fantoccio, al quale poter fare qualsiasi cosa. Ma nonostante questo è di vitale importanza per far sì che il "gioco" della donna funzioni completamente. E oltre al dualismo uomo-donna che è inevitabilmente al centro della narrazione, c'è anche il dualismo tra la vita di David e quella di Susan. Da una parte una vita dedita al servizio, in questo specifico caso alla scienza, volta a mettere in primo piano solo ed esclusivamente la razionalità. Dall'altra parte c'è una vita meno rigida e rigorosa, quella vita e quello stile di vita necessario a far cambiare la precedente. E proprio per questo "Susanna!" è di un'attualità disarmante. I personaggi sono bizzarri, ma talmente autentici da potercisi riconoscere fin da subito. Chi non ha mai osato a tal punto e giocato tutte le proprie carte per tentare di sedurre il proprio amato o la propria amata come ha fatto Susan? Allo stesso modo anche il personaggio di David, che sul finire si ravvede, è un personaggio autentico e comunque necessario al "successo" di Susan. E non si può non citare, a proposito di attualità, nella scena del travestimento femminile da parte di David, la citazione, nella versione originale, della parola "gay" usata per la prima volta nella storia del cinema in relazione all'omosessualità. Una donna vera e reale, disposta a tutto pur di raggiungere il proprio obiettivo, consapevole degli ostacoli da superare e dei guai che la aspettano, Susan si può considerare una delle donne "storiche" del cinema che, forse prima di tante altre, ha saputo dire la sua e imporsi davanti alla macchina da presa, grazie naturalmente ad una scrittura eccellente e ad un'interpretazione altrettanto ottima di Katharine Hepburn. Al di là, quindi, della notorietà generale di un film che rappresenta un caposaldo di un genere e del suo relativo sottogenere, c'è da considerare anche ogni singolo elemento relativo al lungometraggio. Dalla regia, alla recitazione, dalla sceneggiatura alle gag, tutto è studiato nella maniera più meticolosa possibile. E tutto, alla fine, risulta perfetto. Una visione consigliata, anche a distanza di quasi un secolo perché spesso è proprio la storia più banale e semplice quella che riscuote maggior successo. Soprattutto se si pensa al fatto che "Susanna!" non è una commedia fine a sé stessa, ma anzi è un film che ha tutte le carte in regola per far riflettere ancor più di altri, mettendo in luce tanti aspetti ai quali solitamente non si presta la sufficiente attenzione. Un caposaldo del cinema che non stanca mai. Lo era IERI, lo è OGGI, e lo sarà DOMANI.


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