di R. Gaudiano
[
Supernova recensione] - Sam e Tusker, il primo pianista l'altro scrittore di fama, vivono insieme da tanto tempo. Il loro rapporto è solido e in perfetta armonia. Ma la notizia della malattia di Tusker con la diagnosi di una demenza precoce, incrina quest'armonia. Sam e Tusker per evadere dalla routine quotidiana decidono che una vacanza è la soluzione migliore, e a bordo di un camper, ritornano nella bellissima zona dei laghi inglesi fermandosi lungo il percorso a far visita ad amici carissimi. Il viaggio si sa è un momento di crescita. Il viaggio di Sam e Tusker raccoglie momenti di elaborazione di una condizione di cambiamento nella vita della coppia, un dramma che Sam e Tusker affidano ad un tempo brevissimo, tiranno. Diretto dal giovane regista britannico, Harry Macqueen, "Supernova" elabora, nella consapevolezza spiazzante della malattia, il dolore e la disperazione della coppia Sam e Tusker, contrapposti ad un amore forte e sereno, condiviso nelle comuni scelte ed interessi individuali. La vita ad un certo punto tira in ballo sorprese dolorose, destabilizzanti, che si fa fatica a sistemare nella giusta dimensione, perché il tempo dell'accettazione è altalenante. Sam si dispera e sa che resterà comunque sempre vicino al suo Tusker. Ma Tusker non accetta di morire prima di essere morto. Ironia e compostezza pervadono questo secondo lavoro del cineasta inglese, che con magistrale chiarezza veste la storia di "Supernova" di sentimenti forti e profondi che pian piano scivolano in una dimensione di sconcertate arrendevolezza, perché la vita è anche tutto questo, chinarsi davanti all'ineluttabilità dei fatti, con immenso dolore. L'elaborazione del lutto prima che sia avvenuto, è gestito con un'interpretazione da Oscar da Colin Firth nella parte di Sam e da Stanley Tucci, il Tusker della storia. Straordinarie inquadrature sulla bellezza dei laghi e lungo le strade che il camper percorre, giocano in sinergia, complice la bellissima colonna sonora con musiche anni '70, con la malinconia incessante dei protagonisti, in un viaggio che segnerà l'epilogo di ricordi indimenticabili, frammenti luminosi che viaggeranno sempre e ovunque, per anni e anni, come una supernova, la stella che terminata la sua vita stellare si frantuma in una miriade di piccoli frammenti luminosi nell'immensità dello spazio. L'ironia di Tusker, scrittore che sa gestire il suo cinismo nel condurre il gioco doloroso di una malattia spiazzante, l'Alzheimer, rappresenta un composto saluto alla vita, a ciò che è stato e continuerà ad esistere nella memoria di tutti coloro che lo hanno conosciuto ed amato. Tutta la storia articola il dramma esistenziale sui due personaggi, Stanley Tucci e Colin Firth, artefici unici di commozione e tensione, uno stato di consapevolezza disarmante che i due attori hanno incarnato in modo semplice e pacato, conturbante e veritiero. Il Cinema ha trattato più volte l'oblio della mente, l'annientamento dell'io, con "Still Alice", scritto e diretto da Richard Glatzer e Wash Westmoreland, e il recentissimo "The Father" di Floria Zeller, meritato Oscar per Anthony Hopkins . "Supernova" ai due elencati aggiunge oltre la malattia, il dramma dell'accettazione della consapevolezza di come la malattia sconvolgerà la vita di chi la subisce, una dimensione che fa esplodere con dolore il passato, in una miriade di luminosi ricordi che conforteranno sempre la vita di chi resta.
(La recensione del film "
Supernova" è di
Rosalinda Gaudiano)
- Vai all'
archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "
Supernova":