La recensione del film Storm Boy

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STORM BOY - RECENSIONE

Storm Boy recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Storm Boy recensione] - Tratto dal racconto originale "Storm Boy" di Colin Thiele (e remake del film "Il ragazzo della tempesta, 1976), il film, diretto da Shawn Seet, segue fedelmente il significato profondo dell'amicizia tra il piccolo Michael Kingley (Fann Little) ed un pellicano da lui chiamato Mr. Percival. Una storia deliziosa, ambientata nel lontano Coorong National Park dell'Australia Meridionale. Michael (Geoffrey Rush) è ormai diventato un uomo d'affari, ora in pensione fa ritorno nell'Australia meridionale dove ha vissuto la sua indimenticabile infanzia. Michael è tornato per un preciso motivo: essendo consigliere della compagnia mineraria di cui fa parte il genero, deve votare a favore dell'approvazione da parte della compagnia dell'affitto di aree costiere incontaminate della zona. E' sua nipote Maddy (Morgana Davies), che per ragioni d'età non fa ancora parte del consiglio d'amministrazione della compagnia, a convincere il nonno a desistere a dare l'assenso ad un progetto che contaminerebbe quella terra bellissima. Così Michael ritorna sulla sua splendida spiaggia che l'ha visto bambino e rievoca nella sua mente i ricordi della sua infanzia gioiosa… Con una narrazione circolare, "Storm Boy" nella sua linea di film di formazione tocca senza dubbio corde profonde di sentimento puro nel porgere il bellissimo e schietto rapporto tra il piccolo Mike ed i suoi pellicani, trovati cuccioli ed allevati da lui e suo padre (Jai Courtney). Mike trova nei suoi pellicani non solo amicizia, ma anche la sicurezza stabile in un possibile rapporto antropomorfo, nel quale esistono verosimilmente qualità condivise da ambo le parti coinvolte, animali ed umani. Ed è proprio la performance attoriale dei tre gabbiani che cattura la sensibilità dello spettatore, animali abilmente addomesticati e partecipativi. Nel bellissimo rapporto comunicativo tra Mike e i gabbiani c'è Fingerbone Bill (Trevor Jamieson), un aborigeno locale, espressione fedele di una cultura che onora la madre terra e tutte le bellezze naturali del creato. Mike è catturato dalla sua franca lealtà ed accetta in modo incondizionato l'aiuto che Fingerbone Bill gli offre per allevare i gabbiani e farli diventare grandi e forti. Shawn Seet ha senza dubbio fatto centro nel proporre sullo schermo le bellezze naturali e suggestive di un'Australia regale per i suoi colori, il suo oceano e la sua luce unica. Peccato che "Storm Boy" sia altalenante nella compostezza del ritmo narrativo, imputabile proprio alla circolarità della narrazione. Resta comunque un film di grande impatto emotivo, da considerare anche ottimo strumento educativo. (La recensione del film "Storm Boy" è di Rosalinda Gaudiano)
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