La recensione del film Steve McQueen The Man & Le Mans

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STEVE MCQUEEN: THE MAND & LE MANS - RECENSIONE

Steve McQueen The Man & Le Mans recensione
Recensione

di Mirko Nottoli
[Steve McQueen The Man & Le Mans recensione] - Fare il ritratto dell'uomo partendo dal suo progetto più ambizioso, più grandioso, più folle, più fallimentare. Questo quello che si propone The man & Le Mans di Gabriel Clarke e John McKenna. Quando decide di girare Le 24 ore di LeMans, Steve McQueen era all'apice della carriera. The king of cool, l'icona della vita spericolata. Avrebbe potuto fare quello che voleva e ha deciso di girare Le 24 ore di Le Mans, per lui, pilota semiprofessionista e amante dei motori e della velocità, il film definitivo sull'automobilismo, in grado di portare lo spettatore fin dentro l'abitacolo, di fargli sentire l'odore della benzina, l'ebbrezza del sorpasso, l'adrenalina dello sfrecciare a 250 miglia all'ora. Produce, chiama John Sturges alla regia (con cui aveva già girato I Magnifici Sette e La grande fuga, tanto per gradire), gira direttamente a Le Mans riprendendo prima la gara vera e poi la ricostruzione cinematografica. Partono senza un copione che non arriverà mai e il film si trasforma presto in un inferno, un behemoth che cresce a dismisura, completamente fuori controllo. Ore e ore di girato, costi che lievitano, ritardi, incidenti sul set. Sturges vuole una storia d'amore, gli studios vogliono una storia e basta, McQueen vuole solo le macchine. E' come ossessionato, in preda al delirio. Sturges se ne andrà sostituito da un signor nessuno, gli studios imporranno la loro logica, McQueen deve ingoiare il rospo. E conclude il film. Amareggiato, non presenzierà nemmeno alla premiere. All'uscita nelle sale il film si rivelerà un flop ma, col passare del tempo, si trasformerà in un piccolo cult ed oggi viene considerato dagli appassionati il miglior documentario mai realizzato sulle gare automobilistiche. Merito di quell'impressionante, autentico, realismo così fortemente cercato e voluto dall'attore. Stilisticamente elegante, emotivamente sentito, The man & LeMans, si avvale della viva voce del figlio di McQueen, Chad, della sua prima moglie, dei collaboratori e degli stessi piloti che presero parte all'impresa, mentre il duo di cineasti si dimostra impeccabile nella costruzione del racconto, nell'accurato lavoro di montaggio, alternando le sequenze di repertorio con il nuovo girato, giocando con i contrasti, i rumori e i silenzi, i pieni e i vuoti, il presente e il passato, l'high definition del digitale e le immagini sgranate dell'analogico. Ne esce un ritratto avvincente e accorato, in cui il divo hollywoodiano, simbolo del vizio e dell'eccesso, convive con il lato intimo di un uomo a tratti ombroso e scostante eppur dotato di una profondità d'animo capace, come dimostra il commovente finale, di grandi gesti silenziosi che non chiedono nulla in cambio. Presentato in anteprima nazionale al Biografilm Festival 2015 dove è stato accolto da lunghi applausi. (La recensione del film "Steve McQueen The Man & Le Mans" è di Mirko Nottoli)
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