di R. Gaudiano
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Sp1ral recensione] - Matteo Moella (Marco Cocci) è un regista italiano di successo che vive a New York. Purtroppo Matteo ha avuto un'infanzia tormentata a causa di un padre violento nei confronti di sua madre. Le violenze psicologiche subite da piccolo, per Matteo costituiscono la causa insuperabile del suo malessere dell'anima. Costretto a tornare in Italia per la morte del padre, Matteo si rifugia nella casa paterna e lì rielabora i suoi tragici ricordi in un crescendo di angosce e silenzi devastanti senza via d'uscita. La spiaggia diventa il suo rifugio solitario. Solo Alice (Valeria Nardilli), una ragazza bella e sensibile, cerca di aiutare Matteo ad uscire dal suo stato depressivo e mutilante. "Sp1ral", diretto da Orazio Guarino racconta una condizione esistenziale, quella di Matteo, destinata alla sconfitta con la vita. Matteo, un uomo immobile nella sua distruttiva malinconia, rifiuta ogni mano tesa a tirarlo fuori da quelle virtuali sabbie mobili che lo inghiottiranno. Ossessionato dall'incapacità di poter avere un rapporto affettivo vero, Matteo segue, catatonico, la strada della sua sconfitta affidando il suo essere ad interminabili momenti di solitudine. Guarino racconta un uomo in bilico tra la volontà di vivere una vita normale e l'ossessione di un passato che lo ha mutilato, nell'anima e nei sentimenti, per sempre. Il film è centrato tutto sull'equilibrio precario dell'identità del protagonista, nel dramma esistenziale che annienta quest'uomo, che rifiuta lo spazio che lo circonda e che si nutre solo della sua ossessione. Matteo, dietro i suoi occhiali scuri, ciondolante su una spiaggia deserta, guarda il mare ed è rapito dal suo movimento rabbioso, ma la sottomissione alla sua irrecuperabile nevrosi lo costringe in un immobilità senza speranza. Orazio Guarino intuisce il senso dello spaesamento esistenziale del protagonista, soprattutto intuisce la forza vitale che lo abbandona sempre più, ma indugia troppo con la mdp sul suo volto statico e lascia voce a silenzi lunghi ed inconsistenti. Ciò che manca in "Sp1ral" è un'idea di regia che sappia rendere credibili i personaggi nei loro ruoli nel gioco della sinergia delle parti recitate. Ed è qui che la scrittura risente di un certo immobilismo scenico e non convince nel complesso, lasciando che pericolosi tempi morti compromettano la riuscita dell'opera.
(La recensione del film "
Sp1ral" è di
Rosalinda Gaudiano)
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