La recensione del film Sotto il sole di Riccione

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SOTTO IL SOLE DI RICCIONE - RECENSIONE

Sotto il sole di Riccione recensione
Recensione

di Rita Ricucci
[Sotto il sole di Riccione recensione] - Sotto il sole di Riccione è l'esordio cinematografico, Niccolò Celaia e Antonio Usbergo, giovani videomakers, YouNuts. Riccione, sotto un sole caldo, estivo, colonna sonora di Tommaso Paradiso con cameo nel grande concerto finale: un gruppo di teenagers si incontra al Bagno Cesare e l'amicizia non esita a consolidarsi in un attimo. Tra corsi di studio, lavori e sogni, tutti sono in attesa di innamorarsi. Il primo è Marco (il bravo Saul Nanni) che sbarca in un B&B gestito da Gualtiero (Andrea Roncato) il 'motore di ricerca' per una ragazza da conquistare. Marco però, non cerca che la sua Guenda (Fotinì Peluso), fidanzata da cinque anni con Bebo, che proprio in quei giorni ha deciso di lasciarla. Poi Ciro (Cristiano Caccamo) che ha tentato un concorso canoro dall'esito negativo e accetta di fare il bagnino al Bagno Cesare. Leale e sincero, «del sud, profondo sud», dice, ha una ragazza che lo aspetta e che gli farà una sorpresa nel momento in cui si innamora della sua migliore amica, stagionale in un ristorante della riviera. Furio (Davide Calgaro) è il figlio del proprietario del Bagno, senza voglia di lavorare, amante del gelato. E poi arriva Vincenzo (il bravissimo Lorenzo Zurzolo, anche protagonista di Baby), non vedente, figlio di Irene (Isabella Ferrari), mamma separata e ansiogena che sarà la prima a trovare una compagnia maschile, il buttafuori Lucio (Luca Ward). Le giornate scorrono, per tutti, troppo poco tra le onde del mare e di più sui lettini a chattare con vari improbabili amici dei vari social. È Gualtiero, il buon vecchio playboy italiano da spiaggia, a sfidare il giovane Marco a lasciar perdere quei lemmi: 'frenzolato', 'trollato' e usare i vecchi metodi di corteggiamento, tirando fuori il coraggio di farsi avanti, di «ascoltare», dice. Ma sarà Marco a rinfacciargli, invece, di non essere stato capace di accorgersi di quale fosse la donna della sua vita, tra le tante, innumerevoli avventure di poco più di un'ora. Il film dipana la matassa generazionale su più fronti: dalla generazione di Sapore di mare (1983) alla new generation 2.0, fatta di match virtuali di incontri casuali. Ma la coppia di YouNuts si spinge a raccontare quei giovani dei quali oggi si parla molto e raccontano come sono capaci di inclusione: Furio, il lavativo, incontrando Vincenzo, non si accorge neppure della sua disabilità visiva e quando lo capisce, in meno di secondo è il suo miglior amico e anzi ne valorizzerà gli artifici di cui è capace per comunicare. Lo accompagnerà alla conquista della sua prima avventura d'amore con un ironico "appuntamento al buio" con Camilla (Ludovica Martino). La freschezza di Vincenzo che di una ragazza non "guarda" la bellezza, ma «sento il suo odore, la sua voce, la sua pelle», dice, rimane nel cuore. Così come il coraggio di Marco che, dopo tutti i tentativi falliti di avvicinarsi a Guenda, sale sul palco dove si esibisce il teen idol, Tommaso Paradiso. Afferra il microfono e fa una dichiarazione d'amore così sincera da bloccare la sua amata nel corridoio dell'albergo che stava percorrendo per partire per Milano, in cerca del suo Bebo. L'ansia invece, della madre Irene, incapace di lasciare andare il proprio figlio, "diverso", diventa il motore trainante di una nuova relazione con Lucio, dal Sapore di mare. E Gualtiero, grazie ai quei ragazzi, potrà sentire ancora la voce di Fanny, l'unica donna della sua vita, persa per altre «5 al giorno», rintracciata sui social da Marco e Tommy. L'opera prima è un film sincero e fresco che rispetta i tempi giovanili anche in vacanza: inclini a raccontarsi-incontrarsi con uno smartphone, tra un torneo di beach volley e una bevuta (di troppo) in discoteca. (La recensione del film "Sotto il sole di Riccione" è di Rita Ricucci)
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