La recensione del film Solo A Star Wars Story

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SOLO: A STAR WARS STORY - RECENSIONE

Solo A Star Wars Story recensione
Recensione

di M. Marescalco
[Solo A Star Wars Story recensione] - Il blockbuster americano torna al Festival di Cannes. E lo fa in grande stile. Ad essere presentato sulla Croisette è toccato a Solo: a Star Wars Story, spin-off del franchise portato al cinema da George Lucas a partire dal 1977 e riesumato da qualche anno a questa parte con ottimo successo di pubblico e buon riscontro critico. Solo racconta le vicende di Han dall'età di diciotto ai ventiquattro anni: quale mitologia si nasconde dietro uno dei personaggi più iconici dell'immaginario collettivo? Alden Ehrenreich è il fortunato che ha raccolto sulle spalle la sfida di dar vita al giovane Han Solo, impresso nella nostra mente attraverso la figura di Harrison Ford. Solo è un ragazzo sveglio, sfrontato, intraprendente e innamorato. Per rimediare proprio ad una sfortunata fuga che lo ha allontanato da Qi'ra, la sua ragazza, Han si getterà in una corsa a perdifiato, tra inseguimenti, fughe e missioni più grandi di lui. In questa avventura non manca niente: l'incontro con Chewbecca, quello con il giovane Lando Calrissian, la vittoria del Millennium Falcon e una serie di link che conduce direttamente al canone. Nel corso delle due ore e mezza, impariamo a conoscere il carattere di Solo, un mix tra ardore e sfrontatezza accompagnati da cinismo e diffidenza nei confronti di tutto e tutti. È innegabile che il film alla cui regia è subentrato in corsa Ron Howard sia un prodotto perfettamente oliato e geometricamente costruito. Il classicismo di Howard ha aderito con parsimoniosa attenzione al modello del 1977, giocando con gli stilemi che abbiamo tanto amato in film come I predatori dell'arca perduta e riuscendo a portare a casa questa sfida. Insomma, va benissimo così. Solo riesce a fornire un background ad uno dei personaggi più iconici di sempre. E lo fa riallacciandosi alla tradizione e portando in scena inseguimenti, bevute, giochi di carte e duelli a colpi di pistolettate. L'attore di American Graffiti e di Happy Days sceglie l'approccio probabilmente a lui più congeniale, quello dell'omaggio affettuoso, della costruzione sicura dentro luoghi (immaginari) familiari. La sceneggiatura di Lawrence e Joe Kasdan regala un film che è un divertimento giocoso, un inno all'avventura e al puro intrattenimento come non se ne vedevano da un po', un viaggio nei labirinti e nei vastissimi deserti della propria memoria (e di quella del dispositivo cinematografico). Dal 23 Maggio, Solo: a Star Wars Story arriverà al cinema. Non perdetelo per nessuna ragione! (La recensione del film "Solo A Star Wars Story" è di Matteo Marescalco)
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