di R. Gaudiano
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Sole Cuore Amore recensione] - Basta poco, il necessario per poter guardare negli occhi i propri figli ed il proprio marito al rientro la sera a casa, dopo una giornata di lavoro. Basta questo ad Eli (Isabella Ragonese), quattro figli ed un marito, cameriera in un bar di Roma sette giorni su sette, luogo che ogni mattina raggiunge con un viaggio interminabile tra bus e metropolitana. Il quotidiano di Eli è praticamente questo. Giovane donna, sempre sorridente ed anche ottimista, con il suo cappottino rosso, rincorre il tempo, riempie d'amore i suoi figli e conforta Mario (Francesco Montanari), suo marito, disoccupato, ormai relegato al mestiere di casalingo. Eli ha anche un'amica del cuore, Vale (Eva Grieco) che si guadagna da vivere facendo la danzatrice e la performer nelle discoteche. Eli e Vale, si definiscono sorelle tanto è forte il loro legame d'amicizia ed il sostegno reciproco. "Sole Cuore Amore" è il ritratto schietto e crudo del quotidiano di persone comuni che vivono nella caotica metropoli romana e nelle zone limitrofe e che, tra sacrifici, incertezze e frustrazioni, si creano uno spazio di vita in cui credere senza più nessuna illusione. Daniele Vicari, qui regista e sceneggiatore, non va oltre lo sguardo osservatore sul tempo giornaliero di questi personaggi che tutto sommato devono accettare la realtà della nostra contemporaneità, difficile ed amara. Vicari però punta il dito su Eli, la mamma, la moglie, la donna che si spacca in quattro per realizzare il sostentamento economico per la sua numerosa famiglia. Eli che mette da parte se stessa e non si rende conto che sta cedendo, sta crollando. E' l'eroina di una società abbrutente e senza risposte sociali, fagocitata da una crisi economica epocale, che permette ai datori di lavoro comportamenti spregevoli. Vale resta un corollario a tutta la narrazione, un personaggio quasi appoggiato al quotidiano dell'amica-sorella, da cui trae quella carica emotiva ed anche risolutiva. Una donna, Vale, che all'improvviso scopre un sentimento, un trasporto autentico verso un'altra donna. "Sole Cuore Amore" dal titolo che sottende ad aspettative e sentimenti positivi, pur sviluppandosi su un racconto di vita difficile e di privazioni, coglie molto bene la soggettività di una donna che non si arrende, una guerriera che vuol credere in un domani migliore, che prima o poi arriverà... Daniele Vicari ha l'occhio attento e riesce bene in un'architettura narrativa in cui ogni elemento trova il proprio ruolo specifico e rappresentativo di un messaggio reale, concreto. La mdp centra lo spirito di libertà della protagonista, la sua tenacia, la sua speranza. La fotografia quasi sgranata di Gherardo Grossi si coniuga con gli spazi del suono ordinati da Remo Ugolinelli esaltando il protagonismo del colore rosso del cappotto di Eli, traccia della strada maestra di tutta la storia. Stefano Di Battista, con il suo sax, restituisce l'anonimato della maestosità della metropoli, un non luogo quasi astratto, un contenitore di umanità in corsa, distratta, stanca. Il montaggio "trasparente" di Benni Atria consente allo spettatore d'immedesimarsi nella storia, nel passaggio scorrevole tra un'inquadratura e l'altra, senza salti che disturbano l'attenzione. Un film onesto, "Sole cuore Amore", nel ritratto di un'economia inquietante che sforna vittime e carnefici, salva valori umani fondanti perché si possa credere nella forza dell'illusione, come succede ad Eli, interpretata da Isabella Ragonese in stato di grazia.
(La recensione del film "
Sole Cuore Amore" è di
Rosalinda Gaudiano)
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