La recensione del film Smetto quando voglio

.       .

Vai ai contenuti

FILM > RECENSIONI

SMETTO QUANDO VOGLIO - RECENSIONE

Smetto quando voglio recensione
Recensione

di Rosalinda Gaudiano
[Smetto quando voglio recensione] - Meglio essere ricercati che ricercatori…a questa conclusione arriva Pietro Zinni (Edoardo Leo), neurobiologo, ricercatore universitario, ormai senza lavoro perché è uno dei tanti che si è visto chiudere la porta dell'ateneo per gli innumerevoli tagli all'università. Beh, il quotidiano bisogna però affrontarlo, le esigenze sono tante, visto anche che Pietro divide l'appartamento con Giulia (Valeria Solarino), assistente sociale, che con intrepida ansia spera che il suo compagno abbia finalmente un contratto a tempo indeterminato. Il contratto non c'è e non ci sarà mai. Pietro, che è un genialoide, s'inventa un mestiere, molto ma molto redditizio. Mette insieme una banda criminale, recluta i migliori tra i suoi colleghi universitari che ormai vivono quasi ai margini della società, chi facendo il benzinaio, chi il lavapiatti, chi il giocatore di poker, insomma una banda composta da un macroeconomista, un antropologo, due esperti di letteratura latina, un archeologo classico, un chimico computazionale e lui, Pietro, il capo, la mente dell'organizzazione per spacciare un tipo di droga "legale" sul territorio italiano. L'idea ispiratrice di "Smetto quando voglio", il giovane regista Sydney Sibilia, l'ha colta leggendo un trafiletto su un quotidiano che titolava "Quei netturbini con la laurea da 110 e lode". Su questo fatto di cronaca, il cineasta riesce alla grande a sviluppare e raccontare una storia originale nella sua tragicomicità, convincente e spassosissima, con situazioni ben articolate e dialoghi fondamentali. Forte di una sceneggiatura validissima, scritta a tre mani da Valerio Attanasio, Andrea Garello e Sydney Sibilia, "Smetto quando voglio"è un lavoro brillante e ragguardevole dal punto di vista stilistico. Misurato nel saper raccontare l'autenticità dei soggetti chiave del film, con un ritmo astuto e controllato, Sydney Sibilia mette in scena con bravura apprezzabile una condizione umana reale che si trasfigura indossando una maschera malavitosa. I sette "ex ricercatori", con convinzione dissacratoria e di sfida abbracciano l'orpello, l'aspetto sgargiante, illusorio e menzognero di un'attività criminale. L'audacia del racconto conquista con convinzione lo spettatore, mentre la storia prende corpo per l'ottima caratterizzazione di questi sette personaggi che pian piano, con piacevole stupore, si trovano calati in un mondo equivoco, corrotto, misero e spregiudicato, tra cui non mancano alte cariche pubbliche. Una cosa è essere, una cosa è fare. I sette aspiranti malavitosi non lo sono, ma si organizzano per farlo, riuscendo per il rotto della cuffia a guadagnare una fortuna in denaro in troppo poco tempo. "Smetto quando voglio"è il primo lungometraggio del giovane cineasta salernitano. E se il buon giorno si vede dal mattino, l'ottima regia e l'eccellente recitazione di questo film assolutamente da non perdere, fanno sperare nel futuro di una carriera promettente e brillante. (La recensione del film "Smetto quando voglio" è di Rosalinda Gaudiano)
- Vai all'archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "Smetto quando voglio":




Torna ai contenuti | Torna al menu