di T. Di Pierro
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Shiva Baby recensione] - Gemiti in una camera, una giovane ragazza e il suo sugar daddy, un brunch in famiglia e...un funerale. No, non è l'inizio di Quattro matrimoni e un funerale, ma il principio di una commedia degli equivoci, ed il funerale è uno shiva, termine ebraico indicante un periodo di sette giorni di lutto nell'ebraismo, da cui il titolo del film: Shiva Baby. Spieghiamo. Danielle, la protagonista del film, è... semplicemente Danielle, una studentessa universitaria che racchiude tutti i possibili modelli di ragazze nel mondo: timida, insicura sul suo futuro, ma ben determinata a lottare per ottenere il proprio posto nel mondo. Max, l'equivoco nel film, è il suo sugar daddy. Inaspettatamente si ritrovano entrambi ad uno shiva, e tra cibo, imbarazzo, una relazione omosessuale mai sopita del tutto e tanta, tanta tensione, Danielle non dovrà solo affrontare il peggior giorno della sua vita, ma anche venire a patti con i demoni della sua esistenza. Esordio alla regia della canadese Emma Seligman, Shiva Baby è una delle sorprese indipendenti più rilevanti del 2020, che mette faccia a faccia lo spettatore con un talento nuovo, capace di raccontare in una sola ora e diciassette un'intera vita e di farci partecipi appassionati di un intenso dramma interiore. Non solo. Provvisto di un'inusitata atmosfera da film dell'orrore, resa possibile grazie alle musiche di Ariel Marx la regista riscrive le regole della commedia drammatica, producendo un caso unico, quasi senza precedenti. L'ansia è palpabile, insieme all'altra componente maggiormente presente nel film: la tensione sessuale, che lega la protagonista al suo sugar daddy...ma non solo. Certo, serve un'infarinatura di cultura ebraica per capire questo film, quel tanto che basti a comprendere le battute farsesche e le sottili ironie tra personaggi, così da cogliere appieno lo spirito di questo evento religioso. Dotato di un occhio lungimirante, attento alle tematiche sociali dei giovani e al loro percorso esistenziale, questo film ci pone dinanzi all'eroina dei nostri giorni, una ragazza come noi, desiderosa solo di riuscire e di realizzarsi nella vita. Se Funeral Party è stato il perfetto prototipo della commedia britannica, Shiva Baby è l'esempio ebraico che invita riflettere, oltre che sulla morte, sopratutto sulla vita, di un tipo particolare: quella che ha voglio di sbocciare.
(La recensione del film "
Shiva Baby" è di
Tommaso Di Pierro)
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