La recensione del film Selfie di famiglia

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SELFIE DI FAMIGLIA - RECENSIONE

Selfie di famiglia recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Selfie di famiglia recensione] - Heloise (Sandrine Kiberlain), divorziata, con tre figli che si avvicinano all'età adulta. Presa da mille impegni, Heloise ha un ristorante che cerca di curare nei minimi partcolari. Jade (Thaïs Alessandrin, figlia nella vita di Lisa Azuelos), sua figlia ormai diciottenne, si trasferisce in Canada per continuare gli studi. Heloise è molto presa dalla partenza della figlia ed inizia per lei un conto alla rovescia con giornate convulse caratterizzate da ricordi che hanno scandito i meravigliosi ed edificanti momenti dell'infanzia dei suoi tre figli. Heloise filma con il suo telefono ogni momento di vita con sua figlia, per immortalare la felicità famigliare, attraverso sorrisi, gioie ed anche emozioni importanti. Diretto da Lisa Azuelos, che ha curato anche la sceneggiatura, "Selfie di famiglia" (titolo originale "Mon Bebè") rappresenta un microcosmo di viscerale amore materno da parte di mamma Heloise, quasi incredula che la sua "piccola" Jade lasci il nido per proiettarsi nel domani della vita. Man mano che il momento del distacco si avvicina Heloise piomba in un vortice di emozioni contrastanti sul passato che ha caratterizzato la nascita e la crescita dei suoi tre figli. Heloise quasi veste un presente carico di malinconie di un tempo ormai volato via, un tempo però pieno di infinite tenerezze. Lisa Azuelos predilige trattare nei suoi film tematiche famigliari e "Mon bebè" ha molto di autobiografico, come ha sottolineato la stessa regista. La cineasta francese affida la scena interamente alla brava Sandrine Kiberlain, super mamma, ma che non disdegna scappatelle amorose, donna a tratti esagitata, che scivola facilmente in momenti di confusione organizzativa. La Azuleos calca però, troppo la mano sullo stato di perenne stress psicologico-affettivo della protagonista, speculare, forse, alla sua condizione emotiva in prossimità della partenza del sua, sempre piccola, Jade. La narrazione viene, in un certo senso, sconvolta da momenti di eccessiva esuberanza di atteggiamenti di fervore materno, palesemente dettati da un senso di immediata futura solitudine, trappola di un mondo da single. Non riesce, quindi, la cineasta a raccontare la pacata percezione dell'evolversi della situazione parentale e quindi mescola a più situazioni lo stato emotivo di mamma Heloise, che deve farsi carico, allo stesso tempo, della superficialità emotiva dell'ex marito nei confronti dei tre figli, e della malattia del proprio padre. La cineasta, coglie la superficie dello stato emozionale della donna Eloise, penalizzando il messaggio che il film avrebbe dovuto realmente mediare. (La recensione del film "Selfie di famiglia" è di Rosalinda Gaudiano)
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