di R. Gaudiano
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Se mi lasci non vale recensione] - Vincenzo (Salemme) e Paolo (Calabresi), sono stati piantati in asso dalle loro compagne. Una sera, per caso, Paolo e Vincenzo si incontrano in un locale e si confidano le loro sciagure amorose. Entrambi concordano che non si può accettare una disfatta simile senza una reazione. Ed è appunto a causa di questo dolore insopportabile che Vincenzo convince Paolo a rendere alle due compagne pan per focaccia. I due decidono di circuire con avance amorose ognuno la ex dell'altro, conquistarle, farle innamorare perdutamente e poi piantarle con estremo cinismo. Il piano ha inizio e perché sia a regola d'arte e molto convincente entra in scena Alberto (Carlo Buccirosso), di professione teatrante squattrinato, che dovrà recitare la parte dell'autista. Sara (Serena Autieri), ex di Vincenzo e Federica (Tosca D'Aquino), ex di Paolo, cadono nella rete dell'inganno e… i giochi diventano piacevolmente accattivanti. "Se mi lasci non vale" , non è l'ennesima commedia italiana mediocre ed insignificante. E', al contrario, una piacevole e positiva sorpresa, una commedia godibile, scritta, diretta e recitata con vera professionalità. Il triangolo Salemme-Calabresi-Buccirosso è talmente ben assortito che non lascia mai cadere la recitazione nella superficialità, anzi garantisce, a tutto tondo, un lavoro che ha radici artistiche colte, di una napoletanità penetrante, raffinata e sottile. Il soggetto del film è di Paolo Genovesi e Martino Coli. Salemme, che del teatro di Edoardo è stato un bravissimo discepolo, è il regista, ed ha saputo dirigere questa commedia con garbata autoironia, prendendo anche un po' in giro il mestiere dell'attore, senza mai superare i limiti di una schietta e realistica naturalità recitativa. Intorno al tema dell'amore infranto, alla fine trovano spazio con genuina spontaneità, l'amicizia che si consolida fra i tre recitanti e l'amore vero, quello magico. La presenza di Carlo Giuffrè nei panni del padre di Paolo, caratterizza un personaggio autentico, che introduce un ritratto ormai superato della condizione familiare d'oggi, risvegliando la sensibilità dello spettatore sull'importanza del supporto emotivo padre-figlio. In conclusione, "Se mi lasci non vale", grazie ad una forma narrativa coerente e ben articolata e ad una recitazione che richiama tout court la commedia popolare, regala un piacevolissimo e divertente momento di cinema, con stile impeccabile.
(La recensione del film "
Se mi lasci non vale" è di
Rosalinda Gaudiano)
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