La recensione del film Scarpette Rosse di Michael Powell e Emeric Pressburger

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Trama

SCARPETTE ROSSE

Scarpette Rosse Recensione
Inghilterra anni '40. Il grande impresario e coreografo Lermontov (Walbrook) licenzia la prima ballerina che intende sposarsi ed al suo posto ne assume un'altra, Vicki (Shearer), giovane e brava ma ancora inesperta. Viene messo in scena un nuovo balletto, tratto da una novella di Andersen e musicato da Julian (Goring), un giovane compositore di talento. È il successo per entrambi, ma quando Vicki si innamorerà di Julian e vorrà sposarlo, Lermontov la scaccia. Vicki, disperata, si suicida.
Idea Centrale
Un triangolo amoroso dove il vertice non è il terzo uomo, ma l'arte, in nome della quale si può anche morire.
Analisi
I due registi creano attorno alla fiaba (nella quale una ragazza giace sotto il maleficio di un paio di scarpette rosse stregate), un melodramma basato sull'eterno conflitto fra arte e vita. "Scarpette rosse" fu osannato dal pubblico, amatissimo da, molti registi (Coppola, Scorsese, De Palma) ed imitato da altri (Gene Kelly in Un americano a Parigi). Uno dei racconti più inventivi della storia del cinema, attraverso l'uso di una scenografia creativa, di un colore espressionista e di una coreografia del tutto libera dalle convenzioni del palcoscenico. Nella storia del cinema poche volte racconto popolare e sperimentazione hanno trovato un così magico punto d'incontro.
Note e curiosità
Pressburger scrisse la sceneggiatura di "Scarpette rosse"nel 1939 su commissione di Alex Korda che, dopo averla acquistata, accantonò il progetto. Dopo la guerra Pressburger gli comprò i diritti del proprio copione. Si aggiudicò tre Oscar: scenografia, costumi e colonna sonora..(Da "201 Film capolavoro secondo la critica" di Gaetano Sandri)


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