Trama
SCALA AL PARADISO
Un pilota inglese Peter, eroe nella seconda guerra mondiale, durante una missione sulla Manica rimane colpito dalla caccia avversaria e il suo aereo prende fuoco. Peter tenta di lanciarsi con il paracadute, ma questo non funziona e si apre solo poco prima dell'impatto con la terra, quando il pilota già si pensa prossimo alla fine. Rimasto ferito, a terra Peter si reca al centro radio a cui aveva comunicato il suo incidente e lì conosce June, una radiotelegrafista americana con cui aveva dialogato prima di abbandonare l'aereo in fiamme. Tra i due nasce subito l'amore, all'inizio piuttosto travagliato, per le precarie condizioni mentali di Peter, ancora traumatizzato dallo scontro aereo, e turbato da incubi e inspiegabili apparizioni, fra cui il fantasma di un aristocratico del Settecento inviato dall'aldilà per portarlo via con sé, dal momento che lui sarebbe in realtà già morto nell'incidente aereo. Il medico di Peter, il dottor Reeves, considera queste visioni semplici allucinazioni dovute a una meningite e decide di sottoporre il suo paziente ad un intervento chirurgico al cervello. Durante l'operazione, Peter sogna di visitare uno strano luogo, forse il Paradiso, pieno di moltitudini di persone americane e inglesi, che si mettono a discutere della sua vita e del suo caso di uomo morto, sino ad arrivare ad un vero processo. Abraham Farlan, un americano caduto durante la guerra d'indipendenza contro gli inglesi, chiede che Peter debba lasciare la Terra, come era stato previsto dal destino, ma il dottor Reeves (morto quella sera stessa in un incidente stradale) e June, fatta venire eccezionalmente nell'aldilà, convincono il tribunale a concedere al pilota un generoso supplemento di vita.
Sulla terra, Peter esce dall'intervento perfettamente guarito e libero dai suoi incubi, e può tornare alla donna amata. Se l'esperienza paranormale di Peter sia stata autentica od immaginaria, viene lasciato nel dubbio dal film.
Idea Centrale
Un film su commissione per migliorare i rapporti tra Inghilterra e Stati Uniti (questa la richiesta del ministero britannico dell'Informazione) diventa un trionfo dell'immaginazione.
Analisi
La compenetrazione tra mondo reale (a colori) e aldilà (in bianco e nero) è più ingegnosa e riuscita che in molte delle commedie fantastiche hollywoodiane dell'epoca, così come quella tra suspense (Carter riuscirà o no a sottrarsi al giudizio del tribunale celeste?), romanticismo esasperato e amenità burlesche. Le invenzioni visive (la soggettiva dell'occhio appannato dall'anestesia e in procinto di richiudersi) e i deliri scenografici (lo scalone celeste che dà il titolo sia alla versione italiana che a quella americana, "Starway to Heaven") ne fanno uno dei capolavori dei due registi, autori anche della sceneggiatura: Powell lo giudicava il suo film preferito.
Note e curiosità
Fotografia di Jack Cardiff, scenografie di Alfred Junge (dal "Mereghetti" ed. 2002)