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Saw Legacy recensione] - Quando giungi all'ottavo capitolo di una saga, non deve risultare semplice tirare fuori dal cilindro qualcosa di veramente originale, tanto da rivestire l'intera opera di un sostrato di novità e sorpresa. Ogni cartuccia sembra essere sparata, e quel che rimane da fare è prendere quanto di buono è stato compiuto in precedenza, usarlo come carta carbone e rinnovarlo, nella speranza che questa reinvenzione scateni nuovamente nel proprio spettatore angoscia e timore. Così è stato fatto per Saw: Legacy. Tutto ciò che ha reso dei cult di successo i primi episodi, è stato ora preso dai registi Michael e Peter Spierig, gettato nel calderone delle citazioni e degli omaggi, mescolato con poca inventiva e una sceneggiatura alquanto prevedibile (nonostante certi passaggi siano abbastanza coinvolgenti) e dato in pasto al proprio pubblico spacciandolo per una nuova, terrificante, avventura targata Jigsaw.
La trama è tanto semplice, quanto essenziale per dare il via a una nuova filiale di film nati dai giochi sadici di John Kramer. Un nuovo sadico gioco è appena cominciato e tutto sembra rimandare proprio a John Kramer; nonostante la sua morte sia stata già acclarata in precedenza e un'autopsia ne confermi il suo trapasso. Eppure Kramer sembra essere davvero resuscitato, e con lui una nuova scia di morti e torture. Le indagini hanno inizio e insieme a loro, una corsa contro il tempo.
Il problema principale che sta alla base della non buona riuscita di Saw: Legacy non è solo da ritrovare in una sceneggiatura nettamente piatta (e pertanto poco confacente a un genere come quello dell'horror/thriller, che fa dell'adrenalina e della suspense mista a paura il suo gioco di forza), o in performance attoriali al limite del dilettantismo (lo stesso doppiaggio non giova la resa performativa degli attori); quello che rende questo ottavo capitolo uno dei meno riusciti della saga è proprio la decisione di realizzare tale opera. Era davvero necessario portare avanti un franchise che sembrava aver dato e detto tutto? Il poco sangue che macchia i personaggi e con essi l'opera, è la perfetta metafora della mancanza di plot-twist sorprendenti e livello di acume e ingegno a livello di scrittura. Quella che doveva nascere come nuova chiave di lettura nel panorama dell'universo di Saw, è divenuta per essere una semplice imitazione, o ancora peggio, una triste parodia di un mondo così ben consolidato e riconoscibile. La stessa rivelazione finale non ha nulla di sconvolgente. Per chi è appassionato di horror, e conosce bene i suoi segreti e meccanismi, non deve risultare difficile prevedere sin dall'inizio in cosa consisterà l'epilogo finale.
Peccato perché alla base dell'opera ci sono alcuni spunti che se fossero stati sviluppati in maniera leggermente differente e distante dai film originali, il risultato che ne sarebbe derivato sarebbe stato sicuramente molto più che positivo.
(La recensione del film "
Saw Legacy" è di
Elisa Torsiello)
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