La recensione del film Salvatore Giuliano di Francesco Rosi

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Trama

SALVATORE GIULIANO di Francesco Rosi

Salvatore Giuliano Recensione
Il 05 Luglio 1950 viene rinvenuto a Castelvetrano il cadavere di Salvatore Giuliano, l'inafferrabile bandito siciliano, che sin dal dopoguerra teneva in scacco le forze dell'ordine. Il film ripercorre a ritroso le tappe della complessa vicenda di Giuliano, mettendo in luce l'omertà, le collusioni politiche e le corruzioni istituzionali, sviluppatesi all'ombra del bandito.
Idea Centrale
L'intricata vicenda del bandito di Montelepre, ancora oggi avvolta in un generico mistero, si dipana sul grande schermo come una ricostruzione antinarrativa e ragionata di incastri probatori, rimessi insieme da Francesco Rosi attraverso la sua personale inchiesta, sia sugli atti di pubblica sicurezza e sulla documentazione processuale, sia sull'approfondimento di informali testimonianze dirette.
Analisi
In quello che venne definito "il primo film vero sulla Sicilia", Rosi getta una luce accecante non tanto sulla persona fisica Salvatore Giuliano, quanto sul "Fenomeno Giuliano", ovvero sulle strumentalizzazioni e sui significati simbolici che la sua figura incarnava sotto l'egida di più grandi autorità (mafia, fazioni politiche, gerarchie militari) ben celate dietro la sua aura di rivoluzionario, eroe del popolo. Una leggenda che ingabbiava inesorabilmente anche i suoi stessi compaesani nella morsa soggiogante del potere, per cui era solo un mobile ingranaggio, un facile capro espiatorio. "Inquadrare" in modo logico quella morte, insinuando dubbi nelle verità ufficiali, costituisce il cuore pulsante dell'intera opera: portare all'evidenza i misfatti di quasi vent'anni di storia italiana.
Note e curiosità
Il titolo originale del film, apposto sulla sceneggiatura e leggibile sul ciak durante la lavorazione, era "Sicilia 1943 – '60". A conferma dell'intenzione del regista di utilizzare la vicenda del noto fuorilegge solo come pretesto per scavare nella realtà sociopolitica della neonata Repubblica Italiana. (di Carmen Albergo)


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