di R. Gaudiano
[
Rurouni Kenshin The Beginning recensione] - (In programmazione su Netflix) - Kyoto, Himura Kenshin, chiamato anche Bottosai, lavora come assassino politico per i Choshu, un gruppo di rivoluzionari anti-Shogunate, che operano per rovesciare lo Shogun e raggiungere il grande scopo della restaurazione Meiji. Bottosai si unisce al clan Choshu e lavora per il loro capo Katsura Kogoro, come esecutore di molteplici assassinii. E' senza dubbio un momento funesto della storia del Giappone e Bottosai è l'emblema rigoroso di un'era in cui la morte dimora nelle strade e dietro le porte delle case. Figura inquietante, magistralmente interpretato dall'attore Takeru Satoh, Bottosai incarna la psicologia perversa dell'assassino che semina morte, senza alcun rimorso, con la sua spada, creata appositamente con la lama verso l'interno. Tutta l'ambientazione del film è avvolta in cupi silenzi, toni smorzati di grigi chiarori invernali, dove aleggia leggera la figura snella di Bottosai dallo sguardo guardingo, avvolto nel suo saio scuro. Tutta la prima parte del film è immersa in colori scuri dove la morte racconta l'inquietudine di tutti i personaggi. Ma una sera, in una locanda, Bottosai conosce Yukishiro Tomoe, incontro che gli cambia completamente la vita. E' lo stesso capo Katsura, dopo scontri sanguinosi successi a Kioto, che decide sulla vita di Bottosai e Tomoe, chiedendo ad entrambi di vivere insieme come marito e moglie nel villaggio di Otsu, fuori Kioto. Per i due giovani ha inizio il momento della rinascita interiore. Bottosai in quel villaggio, nella casa isolata, si dedica alla coltivazione di erbe, mentre Tomoe lo accudisce e lo aspetta sempre nel momento del ritorno. Diretto da Keishi Ohtomo, "Rurouni Kenshin: The Beginning", fedele al manga originale Ruroini Kenshin, creato da Nobuhiro Watsuki, racconta la storia precedente del mitico Himura Kenshin, personaggio di una serie di grande successo. Pur se la narrazione è intrisa di sangue che sgorga a fiotti, è il dramma interiore dei due personaggi principali a incidere sull'opera. L'intrigo è di casa. E qui è il tradimento, speculare all'amore, un sentimento che nasce spontaneo in quella capanna lontano da morte odio e distruzione, un amore vero che cambia radicalmente le coscienze di Himura e di Tomoe. Dai colori cupi e scuri della morte, la seconda parte del film scorre su una tavolozza eterea di tenui tinte pastello e racconta l'amore tra Bottosai e Tomoe. Ma l'intrigo esiste e non si fa attendere, tanto da capovolgere l'intesa profonda dei due giovani innamorati, che cedono alla resa implacabile delle loro sfortunate esistenze. Himura crede in un mondo migliore, e promette che un giorno la sua lama preserverà la vita invece di infliggere morte. Tomoe, nell'isolamento nella capanna a fianco di Himura, trova il luogo della riflessione e del distacco da un passato avverso e luttuoso. In un idillio scenico unico e suggestivo, supportato da una scenografia e costumi che vestono il film alla perfezione, è l'abile poetica che struttura la tragedia esistenziale legata indissolubilmente agli eventi funesti, ai quali i protagonisti alla fine devono soccombere accettando la morte, come epilogo del loro amore.
(La recensione del film "
Rurouni Kenshin The Beginning" è di
Rosalinda Gaudiano)
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