La recensione del film Run

RUN - RECENSIONE

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di T. Di Pierro

[Run recensione] - Cosa diventa un horror quando non puoi scappare, quando sai di non poterti muovere, quando ogni tuo passo è vietato? Chiedetelo a Kiera Allen, protagonista di Run, un sorprendente Psycho al contrario, dove l'ossessione edipica di un figlio per la propria madre si tramuta in una fissazione di una madre per la propria figlia. Quello che potrebbe assomigliare ad un quotidiano caso di cronaca nera, diventa ora realtà sul grande schermo, a ricordare che è proprio nel quotidiano che si rispecchia la paura, nelle tranquille città americane. A Seattle infatti Diane Sherman (interpretata dal volto dell'horror contemporaneo Sarah Paulson) cresce da sola la figlia Chloe, affetta da disabilità. Il tempo trascorre felice e spensierato sotto questa campana di vetro dove sembra di vivere, ma non si vive. Basta infatti il più piccolo sospetto nella mente di Chloe a generare una serie di eventi che porteranno ad una corsa ineluttabile, e senza fine... Aneesh Chaganty alla sua seconda regia cinematografica si dimostra ancora una volta degno della maestria dimostrata con Searching, tenendo alta la tensione e intrattenendo lo spettatore fino alla fine. Forse le ragioni dietro al mistero della trama sono un po' prevedibili, ma l'esecuzione è splendida e non può che impressionare per come osa e per come gioca con le sue formidabili protagoniste. Meritevole più di tutte l'olimpionica prestazione (capirete perché) della Allen, affetta da disabilità anche nella realtà, qui al suo debutto cinematografico. Nel panorama horror e thriller contemporaneo, pochi sanno usare la macchina da presa e altrettanto pochi sanno scrivere una sceneggiatura ad effetto. Insieme a L'uomo invisibile e Relic, Run è sicuramente l'horror migliore del 2020, da gustare appieno in sala...per poi correre via una volta finito. Run sarà disponibile al cinema dal 10/06/21. (La recensione del film "Run" è di Tommaso Di Pierro)
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