La recensione del film Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti

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Trama

ROCCO E I SUOI FRATELLI di L. Visconti

Rocco e i suoi fratelli Recensione
Una famiglia meridionale, composta da quattro figli e da una madre vedova (Paxmou), approda a Milano per cercare lavoro, dove vive Vincenzo, il quinto figlio. Questi introduce Simone (Salvatori) nel mondo della boxe. Rocco (Delon) trova lavoro come garzone in una stireria Ciro entra in fabbrica e Luca, il minore cerca di arrangiarsi come può. Il gruppo familiare è tenuto assieme dalla madre amorosa e possessiva. Il contrastato/amore di Simone per Nadia (Girardot), una prostituta amata anche da Rocco, finirà con la morte della donna, dopo aver subito anche violenza. Ciro denuncerà alla polizia il delitto, compiuto da Simone, accelerando lo sfaldamento della famiglia.
Idea Centrale
La disgregazione morale di una famiglia meridionale trasferita e trapiantata nel "miracolo economico" della grande città industriale del Nord.
Analisi
Nel film viene analizzato il fenomeno sociale dell'emigrazione interna italiana. Il regista mette a confronto gli aspetti positivi e negativi che emergono dalla società industriale: la fabbrica che porta il benessere e la coscienza proletaria, da una parte, e l'emarginazione e l'autodistruttività dall'altra. Visconti racconta la sua città con gli occhi degli emarginati, facendola teatro di passioni irrefrenabili ed arcaiche e mettendo in risalto, ancora una volta, un tema a lui caro: la deflagrazione dell'istituzione familiare e la predilezione dei travagli sentimentali dei suoi protagonisti.
Note e curiosità
La scena dello stupro di Nadia da parte di Simone suscitò, a quel tempo, reazioni a non finire. Fu ritenuta troppo audace e violenta e la sequenza venne "oscurata". Il film fu il trampolino di lancio per la carriera di Alain Delon.(Da "201 Film capolavoro secondo la critica" di Gaetano Sandri)


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