La recensione del film Ritorno alla vita

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RITORNO ALLA VITA - RECENSIONE

Ritorno alla vita recensione
Recensione

di Liliana Pistorio
[Ritorno alla vita recensione] - Presentato fuori concorso alla 65° Berlinale, in cui Wim Wenders ha ricevuto l'Orso d'Oro alla carriera, "Ritorno alla Vita" racconta la vita di Tomas (James Franco), scrittore americano in crisi creativa. Una notte d'inverno, dopo aver discusso con la fidanzata Sara (Rachel McAdams), Tomas investe inavvertitamente un bambino e il suo fratellino sulla slitta. L'episodio sconvolgerà letteralmente la sua vita, non solo scuotendolo dal torpore creativo in cui si adagiava ma tramutando e influendo sui rapporti dell'uomo con le quattro donne fondamentali nella sua vita: Sara, compagna ai tempi dell'incidente e sempre pronta ad aiutarlo. Kate (Charlotte Gainsbourg), la madre del bambino investito e di Christopher, il fratellino che sopravvisse all'incidente; anche se il rapporto tra Tomas e Kate non sfocia mai in una vera e propria relazione, si instaura tra i due una connessione speciale. L'editrice Ann (Marie-Josée Croze) e la figlia Mina, con cui Tomas vuole formare una famiglia, cercando di nasconderle il passato. Secondo film girato con la tecnologia 3D dal grande regista tedesco dopo il documentario "Pina". L'uso della terza dimensione può sembrare inutile per un film simile ma in realtà cela un lavoro sullo spazio incredibile: la claustrofobia tipica delle abitazioni, in opposizione alla trasparenza dei vetri delle finestre, manifestazione della voglia di uscire fuori e liberarsi dal torpore. Il 3D, come affermato da Wenders, è "capace di aprire una dimensione completamente nuova di partecipazione emotiva alla storia e ai personaggi", donando alle immagini una maggiore carica sentimentale. La colonna sonora, composta dal Premio Oscar Alexandre Desplat, e registrata dalla Gothenburg Symphony Orchestra svedese in soli due giorni, aiuta lo spettatore ad addentrarsi ancora di più nella storia. La sceneggiatura del giovane Bjørn Olaf Johannessen, conosciuto da Wenders durante il Sundance Script Lab, esamina il tema della colpa: non solo quella che colpisce Tomas a seguito dell'incidente ma soprattutto i sensi di colpa che investono lo scrittore a seguito dell'utilizzo di quel duro evento per superare la sua crisi creativa. "Il trauma di un incidente spinge Tomas a diventare uno scrittore migliore. È un evento che in qualche modo lo porta avanti nel suo sviluppo come persona e che viene infine usato nella sua opera", dice Wenders. La recitazione di Franco è sempre adeguata al suo personaggio: uno sguardo assente che rispecchia perfettamente lo stato d'animo del protagonista. Il ritorno del maestro al cinema di finzione è un'esperienza imperdibile, che riesce a portare a termine egregiamente il suo scopo "illuminare e preservare l'esistenza delle cose e delle persone". (La recensione del film "Ritorno alla vita" è di Liliana Pistorio)
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