La recensione del film Risveglio

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RISVEGLIO - RECENSIONE

Risveglio recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Risveglio recensione] - Cancelli che si chiudono e chiavi che li serrano. Siamo nel carcere di Civitavecchia, Italo (Pietro Benedetti), professione muratore, è detenuto con l'accusa di aver provocato sul lavoro, accidentalmente, la morte di un operaio. Italo è depresso e si chiude in se stesso. Ma c'è Alessio, suo compagno di cella, che cerca di spronarlo a tutti i costi. La solidarietà degli altri detenuti non tarda a manifestarsi. Ognuno cerca di contribuire al sostegno morale di Italo e convincerlo della sua innocenza. Di grande supporto è la moglie (Luisa Stagni), che puntualmente esorta Italo ad avere fiducia e che presto, riconosciuta la sua innocenza, sarà libero. "Risveglio", diretto da Pietro Benedetti, l'Italo del film, è un progetto lodevole che lo stesso Benedetti ha realizzato grazie alla partecipazione e recitazione di 37 detenuti della casa circondariale di Civitavecchia che, per essere all'altezza del ruolo, hanno frequentato il laboratorio di cinematerapia "Un cielo fra le sbarre", diretto dallo stesso Benedetti. Un film corale, in cui il senso di solidarietà e supporto dei detenuti verso Italo è chiaramente espresso nelle sentite e spontanee azioni cameratesche. Benedetti ha scelto l'immediatezza della recitazione che pervade ogni scena e punta a tutto tondo sulla naturalezza con cui ogni detenuto caratterizza il suo personaggio, interpretando se stesso. Ne viene fuori un considerevole lavoro di gruppo, con protagonisti che non indossano nessuna maschera, ma si raccontano nel loro ambiente detentivo, giocano a carte, preparano il caffè per tutti, improvvisano una partita di pallone e soprattutto non perdono d'occhio Italo, purtroppo afflitto anche da un serio problema di salute. "Risveglio" si pone come un film senza grandi pretese, con un linguaggio cinematografico essenziale ma elementare, con evidenti lacune tecniche. La scarna sceneggiatura e la semplicità della trama del film risultano funzionali alla possibile realizzazione del lavoro per il quale sono stati coinvolti i detenuti del laboratorio di cinematerapia, che hanno fatto emergere al meglio e con autentico sentimento le loro capacità, vivendo un'esperienza creativa ma soprattutto significativa. Il montaggio di Davide Boninsegna restituisce al film una buona espressività di scrittura carente nella regia. (La recensione del film "Risveglio" è di Rosalinda Gaudiano)
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