La recensione del film Resistenza Naturale

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RESISTENZA NATURALE - RECENSIONE

Resistenza Naturale recensione
Recensione

di Elisa Lorenzini
[Resistenza Naturale recensione] - E' evidente che per Jonathan Nossiter il vino non sia solo una passione gustativa ma un grimaldello usato per forzare argomenti scottanti. A dieci anni da Mondovino, in cui indagava l'impatto della cultura global sull'industria vinicola, il regista statunitense torna a imbracciare il decanter e stavolta focalizza l'occhio di bue sull'Italia. Paese simbolo della sapienza enogastronomica e anche degli stravolgimenti che le leggi di mercato impongono alle piccole realtą imprenditoriali, lo Stivale fa da teatro al racconto corale di quattro produttori vinicoli avversati dall'etichetta DOC. Strenui difensori della propria territorialitą e di un'idea di libera impresa che tuteli l'ambiente e il consumatore, bandendo le incursioni chimiche nella produzione del vino locale, Corrado Dottori, Elena Pantaleoni, Giovanna Tiezzi e Stefano Bellotti si alternano davanti alla macchina da presa per raccontare la propria esperienza nella vinicoltura. E lo fanno intrecciando vissuto personale a strategie di marketing, etica umana a politica commerciale. I loro racconti, pur diversi, rimandano ad un principio comune: un'agricoltura consapevole e rispettosa della naturalitą del prodotto, che cozza - ahinoi - con il trend della DOC, che sbandiera un mito ingannevole mentre, sottobanco, predica la manomissione e l'omologazione del vino finalizzata ad un pił fluido smercio al dettaglio. La decisione di opporsi ai dettami di un nume tutelare che si nutre del proprio nome ha un prezzo: si chiama resistenza naturale. E i quattro coraggiosi coltivatori italiani vi si ostinano con tenacia, convinti che la difesa della propria identitą imprenditoriale sia strettamente intrecciata a quella della propria integritą morale. Inquadrato in un'ottica di denuncia senza per questo calcare inutilmente sui toni, il nuovo documentario enologico di Nossiter si fa guardare con piacere e con autentico interesse. La commistione di pubblico e privato, di particolare e universale, unita alla familiaritą degli scenari per lo spettatore italiano, colora un'indagine industriale di un fascino tutto umano. Mentre dipana un argomento spinoso, appassiona in un modo pienamente emotivo, affatto scontato per un documentario. (La recensione del film "Resistenza Naturale" è di Elisa Lorenzini)
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