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VACANZE DI NATALE
A CORTINA
Vacanze di Natale a Cortina recensione
Recensione

recensione di S. Bucci
Chi già sperava di celebrare le esequie del cinepanettone, dovrà rimandare l'appuntamento: Vacanze di Natale a Cortina, ad una prima visione, risulta secondo solo al prototipo del 1983. Come giustamente fanno notare i Vanzina, si tratta di "un film di Natale o, meglio ancora, di una commedia tout-court". Facciamo un passo indietro: i due ultimi cinepanettoni (Natale a Beverly Hills e Natale in Sudafrica) erano stati alquanto deludenti, da qui l'idea di De Laurentiis di richiamare i fratelli Vanzina in fase di scrittura del copione e di tornare, dopo tante mete esotiche, sulle nevi di Cortina. Infatti, Vacanze di Natale a Cortina si stacca completamente dai cinepanettoni realizzati da Merry Christmas ad oggi. Tanto i precedenti erano delle pochade contraddistinte da un irrealismo dell'ambientazione, quanto quest'ultimo affonda le radici nel substrato sociale. E ciò è merito proprio dei Vanzina che da sempre fiutano l'aria che tira all'interno dello Stivale. Tre sono le storie cardine di questa pellicola. Innanzitutto troviamo Christian De Sica che, deciso ad essere fedele dopo anni di fedifragìa, crede che sua moglie, Sabrina Ferilli, lo tradisca. Poi abbiamo Dario Bandiera, autista di Ivano Marescotti, che seduce la bella Olga Kent, fidanzata di un magnate russo del gas, col quale lo stesso Marescotti deve chiudere un importante accordo. Infine troviamo la coppia di edicolanti di Bergamo, Ricky Memphis e Valeria Graci, in conflitto con i coniugi Katia Follesa, sorella di lei, e Giuseppe Giacobazzi, da quando quest'ultimo ha vinto una fortuna al gioco televisivo dei "pacchi". Per le singole storie, Neri Parenti ha ammesso di essersi rifatto ad altrettanti tre commediografi: Noel Coward (De Sica-Ferilli), Georges Feydeau (Bandiera-Marescotti) e Eugène Ionesco (Memphis-Graci). Tutti sappiamo l'amore che Parenti-De Sica-Vanzina nutrono verso la brillante commedia americana e, infatti, De Sica stesso sembra una perfetta versione italiana di Cary Grant, forse più volgare, ma dotata della stessa eleganza e con una tempistica comica superiore. E non è un caso, a nostro giudizio, che si possano sentire echi di pellicole come L'orribile verità e Adulterio all'italiana, seppur commistionate con una comicità d'avanspettacolo (vedere per credere la telefonata tra De Sica e il maestro di tennis, interamente giocata sull'equivoco sessuale). Pertanto, se consideriamo che in ogni dove sono sparsi riferimenti cinefili - Emanuele Filiberto che invita a cena Memphis e la Graci soltanto perché a tavola sono in 13, è una citazione da Una vita difficile, oppure l'arrivo dei suddetti all'Hotel Cristallo è similare a quello di Sordi in Vacanze d'inverno oppure ancora i coniugi Giacobazzi-Follesa che rimangono bloccati sulla seggiovia è un rimando a Frozen - e citazioni all'attualità – De Sica è soprannominato "papi" dalle sue segretarie – è visibile ad occhio nudo come la mano dei Vanzina sia predominante in questo Vacanze di Natale a Cortina. Si potrebbero applicare le parole con cui Matt Groening descrive I Simpson, una «serie che premia se le presti attenzione»: ogni episodio si capisce meglio se viene visto anche più volte, in modo da comprendere ogni battuta, ogni riferimento, ogni citazione famosa. Sono queste che danno un'idea della società. Secondo Eco ogni testo presuppone due possibili tipi di letture, a seconda dell'approccio con cui l'utente si avvicina a questi: quella del lettore ingenuo e quella del lettore critico. Il primo trae piacere dalla ripetizione, dalla riproposizione dell'identico; il secondo, invece, gode per la logica delle variazioni, per il modo in cui l'identico viene elaborato in modo da sembrare diverso. In quest'ultimo caso, il lettore può gustarsi i rimandi e scoprire le citazioni, solo disponendo di una adeguata «enciclopedia intertestuale». Detto ciò, diamo uno sguardo al film e confrontiamolo con i due precedenti vanziniani: Vacanze di Natale e Vacanze di Natale 2000. Similarmente al personaggio di Nino D'Angelo nel 2000, oggi abbiamo un edicolante (Giacobazzi) che vince un'ingente somma di denaro al gioco dei pacchi ("'Sto scienziato è diventato ricco dicendo: 3 Basilicata") e decide di trascorrere le vacanze nella Perla delle Dolomiti, avendo come sogno quello di incontrare i personaggi della TV e finire sulle stesse riviste di gossip che legge alla propria edicola. Ma Cortina è forse ancor più cafonal del 2000, per usare un termine caro a Roberto D'Agostino, e ciò è decretato dalla parata di vippame onnipresente (la contessa De Blank, Riccardo Balestra, Alfonso Signorini, il principe Giovannelli) nella località dove, un tempo, principi e signori di tutta Europa si davano appuntamento. Se nel primo, il maestro di sci era ad "uso sessuale esclusivo" delle ricche signore borghesi, oggi pure le colf filippine si concedono certe sollazzi. Ed è altrettanto importante vedere come l'invasione dei venditori di kebab abbia solcato anche territori, solitamente rinomati per il jet set e il lusso esibito. Memphis e la Graci sono diretti discendenti del Sordi di Vacanze d'inverno, che immediatamente si preoccupano di non consumare extra ("12 euro una bottiglia d'acqua!"). Sarebbe interessante anche osservare come nel corso di questi tre film e altrettanti decenni, siano cambiati i mezzi di comunicazione per veicolare l'amore. Nell'83 Amendola scriveva una lettera alla bella Karina Huff; nel 2000 in E adesso sesso, i Vanzina raccontano la storia d'amore di due adolescenti senza che questi si incontrino mai, ma scrivendosi solo sms. In Vacanze di Natale a Cortina, il procedimento è ripetuto ma il mezzo è internet e Facebook. Si potrebbe continuare ancora per molto, ma preferiamo fermarci qua e lasciare a voi la visione. In conclusione: il trio, Vanzina (son due, ma inscindibili) alla sceneggiatura, Parenti alla regia e De Sica protagonista, non delude le aspettative. Ma sarebbe ingiusto non dire che la riuscita del film è dovuta all'intero cast che, per una volta, si affida ad attori di minor richiamo (ad eccezione di De Sica e Memphis) ma ottimamente in parte. (La recensione del film "Vacanze di Natale a Cortina" è di Stefano Bucci)
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