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UNDERWORLD IL RISVEGLIO 3D RECENSIONE
underworld il risveglio 3D recensione
Recensione

recensione di D. Piccini
Lo scontro tra vampiri e licantropi entra nella terza dimensione. I registi Mans Mårlind e Bjorn Stein portano sul grande schermo in 2 e 3D "Underworld: Il Risveglio", quarto episodio della saga sull'epica battaglia tra creature soprannaturali, Vampiri e Lycan. Dopo i rastrellamenti ai danni degli umani per ripulire le città dalle due mostruose specie, la guerriera-vampira Selene (una Kate Beckinsale algida e monocorde come la sua tutina vinilica nera) si risveglia da un'ibernazione di circa 10 anni. Il suo compagno, l'ibrido umano-Lycan Michael, non è più accanto a lei. Nella sua memoria tornano immagini di uno sparo, di un tuffo in acqua per salvarlo, poi più nulla. Ma ci sono altri pezzi mancanti nel puzzle della memoria di Selene. Accanto alla sua cabina di ibernazione, all'interno dei laboratori della Antigen, ce n'è un'altra infranta, da cui un fantomatico "soggetto 2" è fuggito eludendo la sicurezza della multinazionale del genoma. Con l'aiuto di un poliziotto, il detective Sebastian (interpretato da Michael Ealy), Selene scopre che l'obiettivo dell'Antigen non è affatto creare un vaccino per i virus dei Vampiri e Lycan. Mentre tutti credevano ormai debellata la piaga dei Lycan, e la minaccia dei Vampiri ridotta a pochi esemplari, rintanati nei loro rifugi a protezione della specie, il centro di ricerche della Antigen ha selezionato un nuovo Dna ibrido, capace di superare i limiti delle due specie in un super mostro geneticamente modificato. La combattiva Selene viene respinta dai suoi simili, supportata solo dal vampiro David (Theo James) che, come lei, non intende indietreggiare davanti alla "resurrezione" dei Lycan, riorganizzatisi e più aggressivi che mai. Ma non sono solo i Lycan a custodire un asso nella manica. Selene scoprirà che il suo compagno di ibernazione, il "soggetto 2" cui la Antigen dà la caccia, è un combattente in grado di mettere a repentaglio l'esistenza stessa dei Lycan. Le ambientazioni dark-gothic cui l'appassionato di Underworld è ormai abituato si coniugano con la gelida asetticità di laboratori di eugenetica. È dentro l'incastro di questi due "sottomondi", quello soprannaturale di vampiri e licantropi, e quello della genetica, che si muove Underworld "4". Oltre ad una tavolozza fotografica che non potrà non convincere gli appassionati del genere, l'asse portante della nuova pellicola di Mårlind & Stein sono le scene di combattimento. Movimenti, effetti sonori, musica, luci: tutto è al suo posto, disposto ad arte per catturare lo spettatore. La regia trova evidentemente i linguaggi e i ritmi giusti, benché in certi passaggi l'utilizzo del 3D sembri pleonastico. Da questo limbo, in cui il cinema di Underworld lambisce spesso i confini del videogioco, ogni tanto, nei rari momenti di pausa, si emerge per avanzare di una tappa nella fin troppo essenziale traiettoria narrativa. Il meccanismo comunque funziona bene e sarebbe ingenuo chiedere ad Underworld ciò per cui non è stato concepito. La sua parte, intrattenere, la svolge a dovere e tanto basta. (La recensione del film "Underworld il risveglio 3D" è di Daniele Piccini)
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