UNA SEPARAZIONE
Recensione
recensione di F. Tiberi
Nader (Peyman Moaadi) e Simin (Leila Hatami) sono in procinto di separarsi. Il motivo della contesa coniugale è la decisione di Simin di lasciare l'Iran, per dare un futuro migliore alla figlia Termeh (Sarina Farhadi). Nader però non vuole lasciare il Paese d'origine, per via dell'anziano padre malato di Alzheimer. Termeh decide di rimanere a casa col padre ed il nonno, mentre Simin abbandona la casa coniugale e si rifugia dai suoi genitori. La separazione rende necessaria la ricerca di una donna che si occupi del padre di Nader, mentre lui è a lavoro, ed è così che Razieh (Sareh Bayat), una donna molto credente, entra nelle vite dei protagonisti.
Farhadi torna dietro la macchina da presa dopo About Elly, a distanza di due anni, per raccontare il dramma di una separazione e di tutte le conseguenze che porta con sé. La particolarità della sceneggiatura sta nell'effetto domino che riesce ad innescare: il film si apre con i due coniugi che, davanti al giudice, decidono di separarsi, da lì in poi tutti i personaggi saranno risucchiati nel turbine generato dalle conseguenze di una simile scelta.
Il dramma della separazione non è però l'unico argomento trattato nel film, che offre infatti una serie di spunti di riflessione sulla cultura iraniana, come ad esempio la condizione della donna. La figura femminile appare come attiva e forte, contro il pensiero e la forza maschilista, senza dubbio opprimente in un paese come l'Iran. Per questo va riconosciuto al regista il grande merito di aprire all'occidente una finestra sull'Iran, mostrando e denunciando così le assurdità dell'integralismo islamico.
Il merito di Farhadi è quello di riuscire a mostrare i fatti che accadono all'interno di una società teocratica, come quella islamica, in modo oggettivo, così da mettere il pubblico nella condizione di farsi liberamente una idea e di porsi delle domande. Lo sguardo del regista alterna in tal modo momenti di osservazione razionale a momenti di comprensione, quando, ad esempio, uno dei personaggi si abbandona ai sentimenti.
Molto realistica l'interpretazione della giovane Sarina Farhadi, soprattutto quando manifesta la sofferenza per la separazione dei genitori. Quella reazione, arrabbiata e sconsolata, riconduce la separazione del film, avvenuta in un contesto sociale sicuramente più complicato di altri, ad una situazione che si ripete identica in tutto il mondo.
Una Separazione, in uscita venerdì prossimo distribuito da Sacher Distribuzione di Nanni Moretti, ha vinto al Festival di Berlino 2011 diversi premi, tra cui: l'Orso d'Oro al Miglior Film, l'Orso d'Argento alla miglior interpretazione femminile e maschile, l'Ecumenical Jury Prize e il Peace Award College.
(recensione di Francesca Tiberi)