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recensione The rum diary] - Tratto da una storia vera, "THE RUM DIARY – cronache di una passione" racconta la storia di Paul Kemp (Johnny Depp), un giornalista freelance alcolizzato che si trasferisce per lavoro a Puerto Rico, nella redazione del THE SAN JUAN STAR – giornale ormai sull'orlo del fallimento - guidato da Mr.Lotterman (Richard Jeckins). In questa sua nuova avventura nascerà una grande amicizia con il fotografo Sala (Michael Rispoli) e una passione sfrenata per una bellissima ragazza, Chenault (Amber Heard), sensuale fidanzata del losco imprenditore Sanderson (Aaron Eckhart). Tra forti tentazioni monetarie, speculazioni e rivolte, tutto vissuto bevendo Rum come fosse acqua, Kemp acquisirà infine una forte coscienza contro chi detiene il potere abusandone. Non penso di esagerare definendo "THE RUM DIARY – cronache di una passione" uno dei peggiori film dell'anno, un film decisamente inutile vista già l'esistenza di "Paura e delirio a Las Vegas", altra pellicola ispirata al giornalista Hunter Stockton Thompson con ancora protagonista Johnny Depp. Se però nel lavoro del 1998 Terry Gilliam erano le droghe a fare da padrone e il film (che sia piaciuto o no) brillava per originalità e freschezza, , "THE RUM DIARY – cronache di una passione" appare per 1 ora e 45 solo come una serie di disavventure di due giornalisti alcolizzati (dove, eccezion fatta per un'allucinazione dovuta ad una droga"occasionale", qui il padrone incontrastato è il RUM) ricordandosi solo nell'ultimo quarto d'ora-dove Kemp sembra improvvisamente rinsavire –di avere la pretesa di voler sembrare un film impegnato. Dialoghi banali, sceneggiatura debole (il RUM doveva essere un diversivo che distorceva la realtà, non la guida al totale devastamento fisico e mentale) e cast sottotono (tranne Michael Rispoli e la bellissima Amber Heard) il film annoia terribilmente e infastidisce spesso e volentieri. Depp dimostra purtroppo dei grossi limiti quando non impersona Jack Sparrow o non è diretto da Tim Burton (nonostante non eclatanti il quarto episodio di Pirati e "ALICE IN WONDERLAND" assicuravano almeno un buon intrattenimento), restando ormai vincolato in un tipo di recitazione un po' troppo "macchiettistica". In conclusione una buona idea realizzata veramente male. Da evitare
(La recensione del film "
The Rum Diary" è di
Federico Reforgiato)
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