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SEX LIST - RECENSIONE
Recensione

recensione di M. G. Vitale
What's your number? è il titolo del sondaggio condotto da una rivista femminile che Ally Darling legge in metro dopo essere stata licenziata. Quest'indagine afferma che la media delle donne americane riguardo gli uomini portati a letto, prima di aver incontrato quello giusto, è 10.5. Questo sconforta la single ventottenne in quanto il suo numero supera di gran lunga la media. Ally è a quota 19, e durante l'addio al nubilato della sorella, proclama che avrà controllo del suo "pavimento pelvico" e che il prossimo sarà l'uomo che diventerà suo marito. Ultime parole famose: il giorno dopo, grazie ad una sbronza si ritrova a letto con il suo ex capo (incontrato nello stesso locale la sera prima) che diventa, inutilmente, il numero 20. Perciò, per non oltrepassare questo numero, diventato imbarazzante nei confronti di quello delle sue amiche, Ally stila una lista dei suoi ex con il proposito di capire se tra loro ci possa essere l'uomo giusto. Gli darà una mano Colin, il suo vicino di casa, squattrinato musicista, dalle ottime capacità investigative. Forse è la prima commedia non demenziale per Anna Faris, che nel ruolo di protagonista non se la cava per niente male, anzi, risulta essere molto divertente. Certo, si poteva fare a meno di quell'intercalare continuo e un po' rustico ("porco cazzo") che poteva scadere nella demenzialità. Ad 'ogni modo, lei risulta molto credibile e carina in questo ruolo. È una commedia piuttosto ovvia e scontata fin dalle prime scene: quando Ally incrocia il suo sexy vicino di casa, lo sforzo di capire come andrà a finire è davvero minimo. L'happy end è sottinteso. La sceneggiatura è talmente anonima, o meglio, è ricolma di cliché visti e rivisti nelle infinite commedie rosa, che la bellezza fresca di Chris Evans e la divertente mimica facciale della Faris non bastano. Forse un certo ritmo viene dato da quelle scene in cui i protagonisti mangiano: dalla pizza, ai tacos, dal cibo cinese ai brezel, i due attori riempiono, letteralmente, la conversazione a suon di bocconi. Ma in fondo, cosa si può pretendere da una commedia americana se non un dolce finale romantico? (anche se le ultime battute del film sono simpatiche). Indubbio è che, negli ultimi anni, il sesso è diventato tema centrale nelle commedie. In modo particolare, il sesso dal punto di vista della donna, talmente emancipata che può permettersi di avere più uomini, magari anche solo delle avventure erotiche, senza che questo possa sconvolgere più di tanto. Ora però, il punto è un altro. Si tende a confondere, e grazie a questo genere di film a consolidare, l'idea che l'emancipazione femminile sia equivalente al numero di conquiste "di letto". In realtà si dovrebbe pensare all'emancipazione come ad una concreta consapevolezza di sé, sia su un piano morale che certamente fisico, perché il rischio è proprio quello di sminuire il sesso stesso. Tuttavia, questa pellicola non ha tante pretese e ambizioni, né il pubblico che lo guarda vuole trarne chissà quale profonda riflessione; piuttosto, vuole rilassarsi, magari facendosi qualche risata. Tutto sommato, questo film scorre bene e, per fortuna, ha un montaggio e una fotografia abbastanza curata e non troppo patinata per essere una commedia. (recensione di Maria Giorgia Vitale)




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