Cinema4Stelle

.       .

Vai ai contenuti

FILM > RECENSIONI

ROBA DA MATTI - RECENSIONE
Roba da matti recensione
Recensione

roba da matti recensione
[recensione roba da matti] - Prendete otto persone con disagi mentali di vario genere; prendete una casa, a Quartu Sant'Elena (Sardegna), abbastanza grande da poterli ospitare, e metteteci dentro le operatrici sociali che di volta in volta si prendono cura di loro; prendete infine le difficoltà alle quali devono sopperire Gisella Trincas, presidente dell'associazione Asarp Casamatta, le operatrici e gli otto ospiti: le spese economiche in continua crescita, l'imminente sfratto e la ricerca di una nuova casa altresì capiente da ospitarli tutti. Il passo dall'immaginario al concreto è molto breve. La storia di Casamatta è già (fin troppo) reale. Enrico Pitzianti con Roba da matti ha conferito voce e reso testimonianza della vicenda. Il documentario ritrae la realtà di Casamatta partendo dai piccoli gesti quotidiani che coinvolgono i coinquilini: tutto quello che c'è nel mezzo, dallo svegliarsi la mattina al coricarsi la sera. Si raccontano spaccati di vita straordinariamente diversi. Enrico scruta con la macchina da presa situazioni e momenti corredati da un vasto insieme di emozioni e sentimenti che attraversano le persone qui interpellate, legate le une dalle altre da un affetto che ha la caparbietà di guardare oltre il disagio mentale. Con la chiusura dei manicomi per ordine della legge Basaglia (1978), e l'apertura dei servizi di igiene mentale pubblici, la residenza socio assistenziale di Casamatta (con un'attività di 17 anni) appare come la struttura più all'avanguardia di tutto il panorama italiano. Questo primato non basta, però, a renderla intoccabile e immune alle difficoltà. Enrico mostra come la lotta dell'associazione per ribadire il diritto alla vita (che appartiene indistintamente a tutti) sia sorretta dalla forza di Gisella e delle varie operatrici, tra cui Stefania, responsabile della comunità. All'interno di questa cornice si posizionano le storie degli otto coinquilini, Cenza, Maria Antonietta, Patrizia, Silvana, Stefano, Sergio, Lorena e Pinuccio che vanno a formare il quadro completo. L'universo di Casamatta può risultare distante e disinteressato appena, con le prime immagini, veniamo scaraventati dentro ad esso. Il distacco tra le due realtà, la loro e la nostra, si riduce drasticamente man mano che la vicenda si anima. Riusciamo a toccare con mano la sensibilità dei conviventi, a sentirli nostri conoscenti di sempre, a commuoverci per il disagio che li pervade, come se la telecamera che ci divide da loro sia solamente un'illusione. Il cinema diventa così scambio e dialogo tra mondi comunemente ritenuti incompatibili. Enrico Pitzianti abbatte le differenze che esistono tra essi, cambia il punto di vista (a sostegno della tesi che le cose assumono significato diverso a seconda del modo in cui vengono viste)mostrandoci persone che sono come noi: con bisogni diversi, ma senza nessuna inferiorità. Roba da matti ha prestato voce a delle storie rimaste (a lungo) nascoste nel silenzio. (La recensione del film "Roba da matti" è di Federica Rinaldi)
- Vai all'archivio delle recensioni
- Lascia un commento o la tua recensione del film "Roba da matti" qui di seguito




Torna ai contenuti | Torna al menu