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FILM > RECENSIONI

QUESTA STORIA QUA
Recensione

recensione di Mirko Nottoli
Ci sono personaggi che vanno oltre i gusti personali, personaggi che stanno al di là del bene e del male, personaggi per i quali i concetti di "mi piace" o "non mi piace" hanno smesso di avere senso, personaggi come Gianni Morandi, Mike Bongiorno o Vasco Rossi. Massimo Gramellini in un recente articolo sulla stampa parlava a tal proposito di "poster". Alla vita e alla carriera di Vasco è dedicato il documentario Questa storia qua che lo celebra in uno dei momenti più delicati della carriera del rocker di Zocca, poco dopo l'annuncio del suo abbandono delle scene live e nel momento in cui rimbalzano notizie preoccupanti su continui ricoveri per non meglio precisati problemi di salute. Con un siffatto materiale, con un protagonista come Vasco, con quelle canzoni, con sessant'anni di vita vissuti pericolosamente che combaciano con sessant'anni di storia del nostro paese, ci si chiede come si potrebbe fare un film brutto. Sulle note di Albachiara prenderebbe probabilmente vita anche un vecchio cinegiornale dell'Istituto Luce. E così è infatti. Ma i due giovani registi, Alessandro Paris e Sibylle Righetti, ci mettono anche del loro decidendo di raccontare Vasco senza mostrare Vasco, come a dire che l'immagine, l'icona, non necessita di essere esibita ulteriormente, basta e avanza la voce, segno identitario già riconoscibilissimo, con quella "s" un po' così, l'accento emiliano, i ripetuti "hai capito", la cadenza strascicata di chi sembra abbia sempre bevuto un bicchiere di troppo. Utilizzando uno sterminato materiale di archivio, molto del quale inedito messo a disposizione dagli amici della "combriccola del Blasco" – filmini d'annata, Super 8 sgranati, foto e video casalinghi – emergono solo in filigrana le ragioni di un successo per certi versi inspiegabile che dura ininterrottamente da 30 anni e che unisce quasi tre generazioni di persone che continuano tutt'ora ad affollare ogni stadio d'Italia. Non
siamo fan, non lo siamo mai stati, ma di fronte a fenomeni del genere non ci si può non interrogare e alla fine arrendersi. L'obiettivo di "Questa storia qua" è un altro, non vuole essere un'indagine né un'inchiesta ma un racconto che si concentra sulla dimensione intima dell'artista, dalla sua infanzia, dal primo concorso canoro vinto a 12 anni a Modena, alla fondazione di Punto Radio, dai primi concerti, alla nascita della rockstar, dai risaputi problemi di droga alla morte dell'amico fraterno Massimo Riva. Ma proprio qui sta la chiave della sua popolarità. Da simbolo generazionale della ribellione cantata nella celebre vita spericolata, Vasco è diventato col tempo una categoria universale di coerenza e autenticità che con spirito antintellettuale e atteggiamento da antidivo cancella in un sol colpo la distanza tra personaggio pubblico e uomo privato. Che Vasco sia uno di noi non è solo una frase fatta, è il biglietto da visita che da sempre lo accompagna, il suo popolo lo sa e lui, il comandante, non lo tradisce, nonostante la fama, i soldi, le possibilità. Non a caso fulcro del documentario è Zocca, paesino montanaro in provincia di Modena dove sempre si torna, dove le infinte traiettorie del tempo passato, presente e futuro finiscono per convergere. Lì affondano le radici, la Zocca mai rinnegata come incarnazione della provincia italiana palpitante di vita vera, di sudore vero, di amicizie vere, di scazzottate vere, di tamarri veri, di un naturale buon senso che senza lauree in filosofia sa riconoscere da sé quelle che l'inseparabile Gaetano Curreri definirebbe "le cose che contano".(recensione di Mirko Nottoli)



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