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FILM > RECENSIONI

PROFESSIONE ASSASSINO
Recensione

di Mirko Nottoli
Jason Statham avrà sempre anche la stessa faccia ma è quasi sempre la faccia giusta. Ex campione di tuffi, ex stuntman, in "Professione assassino" è Arthur Bishop, killer letale e laconico che già fu di Charles Bronson nel film omonimo del 1972. Nuova star dell'action movie anni 2000, purtroppo ormai la sua fama lo precede e il suo personaggio invincibile, che tutto vede e tutto prevede con svariate mosse d'anticipo toglie fin dal principio la sorpresa di come andrà finire. Idem per il coprotagonista che alla morte del padre (Donald Sutherland in un ruolo che è poco più di un cameo) chiede a Bishop di insegnargli il mestiere, interpretato da quel Ben Foster che rappresenta la scelta ideale quando c'è da calarsi nella parte di uno schizzato ma che, in quanto schizzato, già sappiamo che prima della fine una stronzata la farà. E ovviamente con Statham non te lo puoi permettere. Dirige Simon West, regista specializzato nell'action nudo e crudo, patinato e virtuosistico, che regala a "Professione assassino" oltre ad energiche sequenze d'azione (l'ultima su tutte), un'atmosfera noir, dalla fotografia sporca, frequenti primi piani e un cielo grigio denso di nuvoloni carichi di pioggia, che ben si incarna nella solitudine e nello sguardo malinconico del protagonista. Avrebbe potuto essere un film totalmente compiuto se solo gli sceneggiatori avessero evitato alcune ingenuità che mai si potrebbero attribuire ad un uomo guardingo e scaltro come Bishop e se avessero in qualche modo tentato di sfuggire alla prevedibilità che il gioco delle parti porta irrimediabilmete con sé. Invece tutto va come deve andare, senza ravvedimenti né sussulti, senza insperati perdoni né colpi di scena per almeno uno dei quali saremmo stati disposti a patire anche una piccola delusione. Invece Statham è Statham, Foster é Foster, West è West. Forse è troppo immaginare il contrario. Forse è troppo
immaginare che film del genere possano sparigliare le carte. O forse no, forse non è mai troppo immaginare l'assoluto. Statham, che nel film si spupazza tal Mini Anden e nella vita Rosie Huntington-Whiteley (quella di Tranformers 3… capito perché è uno dei nostri idoli?) tornerà ancora nelle panni di un sicario in "Killer elite", al fianco di Clive Owen e Robert De Niro, ma chissà che lì le cose non vadano differentemente.



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